Pubblicato il 17/04/2013, 13:00 | Scritto da La Redazione

“CUCINE DA INCUBO” ARRIVA IN ITALIA: AL POSTO DI GORDON RAMSAY, ECCO ANTONINO CANNAVACCIUOLO

Meno spietato del fustigatore gastronomico britannico, ma risoluto e convincente. Lo chef pluristellato campano è protagonista della versione italiana di “Kitchen Nightmares”, dal 15 maggio su Fox Life alle 21.55 per dieci puntate.

L’ingresso alla conferenza stampa di Cucine da Incubo, versione italiana dell’internazionale Kitchen Nightmares, prodotto da Endemol per Fox International Channel Italy, in onda dal 15 maggio alle 21.55 su FoxLife (canale 114 Sky), è emblematico. I giornalisti vengono accolti da attori che, come se ci si trovasse sul set di un ristorante scalcinato, propongono piatti terrificanti scanditi da gag demenziali. Sembra l’accoglienza riservata a Giandomenico Fracchia nel ristorante Gigi Il Troione in Fracchia la Belva umana. Quel che ci vuole per entrare nel mood orrorifico culinario che ha reso famoso lo spietato Gordon Ramsay.

«Il problema che ci siamo posti è stato: come trovare in Italia situazioni analoghe a quelle affrontate da Ramsay?», esordisce Alberto Rossini, vice presidente entertainment Fox Life. E la risposta è presto detta. Si sceglie uno chef stellato come Antonino Cannavacciuolo, “guaglione” di Vico Equense di un metro e novanta per oltre cento chili di competenza gastronomica, dall’aspetto burbero e barbudo alla Bud Spencer dei tempi di Piedone lo sbirro, chef pluristellato proprietario dell’hotel ristorante a due stelle Michelin Villa Crespi, sul lago d’Orta, e lo si mette a confronto con i problemi di alcuni ristoranti dello Stivale. Anziché sporcizia in cucina, cibi avariati e menù disgustosi, come accade nel mondo anglosassone, Cannavacciuolo deve fare i conti con cuochi improvvisati, staff incompetente e mancanza d’imprenditorialità, un mix che attanaglia tanti aspiranti ristoratori del Bel Paese.
Nel corso delle dieci puntate del format, il gigante partenopeo risolleverà le sorti di diversi ristoranti. E via di accurate ispezioni in cucina, test per valutare la competenza dello staff, qualche lavata di capo, dritte su come migliorare i piatti e pubblicizzare al meglio un locale, lacrime versate come salsa di pomodoro sui rigatoni. Fino a ricollocare gli aspiranti ristoratori sulla retta via dell’imprenditoria ai fornelli.

«Abbiamo puntato su di lui – spiega Sara D’Amico, direttore Fox Channels Italia – perché, oltre a essere un eccellente cuoco, è un imprenditore. Antonino sa quanto spende al mese di detersivi, sa gestire le proprie materie prime e i clienti». Dal canto suo, Rossini ha ribadito: «Il programma corona lo sforzo di Fox Italia a dare nuovo impulso alla tv italiana: dopo Cambio Cane, School of glam, Aiuto, stiamo ingrassando!, ecco un’altra produzione che alimenta i tratti distintivi del canale. Non si tratta della semplice traduzione di un format internazionale, ma di un programma nuovo con meccanismi simili. Il pilot è stato così coinvolgente che non c’è stato distacco emotivo nemmeno da parte nostra, lavorandoci».

E Cannavacciuolo, forte di un’incombenza fisica convincente, è pronto a mettersi in gioco: «Quando facevo la gavetta come chef, tornavo a casa pieno di lividi. I miei maestri erano durissimi. Ogni livido corrispondeva a un errore che avevo fatto. Chi vuole intraprendere questa professione, deve imparare a soffrire».
Chiaro il concetto? Altro che il «Vuoi che muoro?» di Bastianich! Cannavacciuolo non sarà rude quanto Gordon Ramsay, ma pare non sia disposto a lesinar mazzate. Per il momento solo metaforiche. Ma in amore e in guerra non si fanno prigionieri. E neanche in cucina, dove le maniglie dell’amore abbondano.

 

Gabriele Gambini

 

(Nella foto il logo del format italiano)