Pubblicato il 11/04/2013, 09:31 | Scritto da La Redazione

PER LA RAI PAREGGIO PREVISTO NEL 2014

PER LA RAI PAREGGIO PREVISTO NEL 2014
Il Piano industriale, approvato all’unanimità dal Cda, prevede il pareggio già nel 2014. Anche se i conti Rai, per ora, peggiorano. L’esercizio 2012 chiuderà con una perdita intorno ai 250 milioni di euro, con una posta straordinaria di 50 milioni, che dovrà coprire i previsti 600 esodi tra i dipendenti (circa trecento avrebbero già aderito […]

Il Piano industriale, approvato all’unanimità dal Cda, prevede il pareggio già nel 2014. Anche se i conti Rai, per ora, peggiorano. L’esercizio 2012 chiuderà con una perdita intorno ai 250 milioni di euro, con una posta straordinaria di 50 milioni, che dovrà coprire i previsti 600 esodi tra i dipendenti (circa trecento avrebbero già aderito volontariamente). In cambio sono previste 200 assunzioni di “nativi digitali”.

Rassegna Stampa: IlSole-24Ore, pagina 47, di Ma. M.

Tv. Il Piano industriale 2013-2015.
Per la Rai pareggio previsto nel 2014

ROMA. Il Piano industriale, approvato all’unanimità dal Consiglio di amministrazione, prevede il pareggio già nel 2014. Anche se i conti Rai, per ora, peggiorano. L’esercizio 2012 chiuderà con una perdita intorno ai 250 milioni di euro, con una posta straordinaria di 50 milioni, che dovrà coprire i previsti 600 esodi tra i dipendenti (circa trecento avrebbero già aderito volontariamente). In cambio sono previste 200 assunzioni di “nativi digitali”. Il 2013 non promette bene per i conti dell’azienda guidata dal presidente Anna Maria Tarantola e dal direttore generale Luigi Gubitosi, soprattutto per l’ulteriore calo degli introiti pubblicitari, che resteranno, salvo miracoli, al di sotto dei 740 milioni del 2012, mentre l’indebitamento starebbe a sua volta crescendo. Il Piano 2013-2015 porta al 2016, quando scadrà la convenzione Stato-Rai e si dovrà decidere il destino del servizio pubblico. Vengono individuati dodici “cantieri” da aprire dentro l’azienda su aree cruciali della sua attività: pubblicità, ricavi commerciali, rilancio della radio, sviluppo Web, modello produttivo, palinsesto, all news, digitalizzazione, revisione processi, risorse umane, assetto immobiliare, efficacia ed efficienza acquisti. I cantieri dovranno determinare la riorganizzazione interna più adatta a sviluppare ciascuna di queste attività. Il tutto tagliando sprechi e riducendo costi, ma non in modalità lineare: l’intenzione è mantenere gli investimenti nel cinema e nella fiction e incrementarli nelle tecnologie, fronte sul quale la Rai è in ritardo. I Centri di produzione dovranno diventare delle fabbriche a ciclo continuo, per sfruttare al 100% la propria capacità produttiva, perché il Piano intende riportare all’interno dell’azienda numerose attività oggi realizzate all’esterno. Non sarà facile raggiungere il pareggio nel 2014, anno pari, nel quale bisogna mettere in bilancio i costi per le Olimpiadi e i Mondiali di calcio. Sono previste anche operazioni immobiliari, quindi ricavi straordinari. Il Piano prevede introiti da canone stabili, con un aumento pari all’inflazione programmata, senza includere variabili positive come un provvedimento per sanare o ridurre l’evasione del canone. La pubblicità dovrebbe riprendere a crescere con moderazione nel 2014. Tra le azioni previste la digitalizzazione di tutte le testare del gruppo: dopo il Tg2, già digitalizzato, toccherà al Tg1 e poi al Tg3. L’Usigrai, il sindacato dei giornalisti, chiede di aprire il confronto sul Piano industriale: «La vera partita – sottolinea Vittorio Di Trapani, segretario Usigrai – è il 2016: guardando a quell’appuntamento lanciamo la sfida all’autoriforma. Da attuare subito. Chiediamo e proponiamo un cambiamento radicale, con coraggio, per costruire il servizio pubblico crossmediale».