Pubblicato il 10/04/2013, 15:31 | Scritto da La Redazione

DOPO TOMAS, L’INCONTRO CON UN ALTRO PERSONAGGIO PROTAGONISTA DI “VIOLETTA”: LUCA

L’occasione per conoscere Luca, ovvero Simone Lijoi, l’unico attore italiano della serie Violetta, è la conferenza stampa organizzata da Rai Gulp proprio per annunciare l’arrivo del telefilm sul canale digitale. Ecco come è andata.

Quando qualche anno fa mi ritrovai nella selva oscura del Mondo di Patty non ero ancora una madre consapevole di quello che sarebbe successo da lì a due anni. Perché Patty è sparita, la piccola bambina dell’asilo ha varcato la soglia del non ritorno delle elementari e nella nostra vita è piombata Violetta, un fenomeno che giorno dopo giorno si è impadronito di tutti noi. Prima occupando tutte le serate e grazie al My Sky anche il resto della giornata, con tanto di fermo immagine quando ci si alza dal divano, perché non sia mai che si perda un fotogramma. E poi per motivi professionali. Così se qualche giorno fa mi sono trovata di fronte Pablo Espinosa, ovvero il Tomas tanto amato da Violetta, ieri mattina è toccato a Simone Lijoi, che, al di là del cognome esotico, è romano dè Roma e diplomato all’Accademia di arte drammatica. Il ragazzo in questione, 26 anni ieri, nel telefilm in onda sia su Disney Channel che su Rai Gulp, dove Violetta ha esordito con ottimi risultati di ascolto (chissà perché ma lo immaginavo) interpreta Luca, un italiano che gestisce un Bar vicino alla scuola della protagonista.

Essendomi ormai arresa alla potenza di fuoco del telefilm argentino, dopo aver persino portato a casa l’autografo di Espinosa, che ora balla con Milly Carlucci, che altro potevo fare se non chiedere al nostro italianissimo Luca come si spiega il segreto del telefilm che interpreta? Sorridente, circondato da una serie di ragazzine (ma ine ine) adoranti, alto e gentile risponde: «Non avevo la minima idea, quando ho cominciato a girare Violetta cosa sarebbe successo. Credo che piaccia perché coinvolge tutti i componenti della famiglia». Non vorrei far crollare tutte le certezze del nostro simpatico giovane, ma si sa i giornalisti stanno lì apposta, dunque a risposta segue tale affermazione: «Vorrei farti presente che io guardo Violetta non per piacere personale, ma perché costretta».

Ride. Meno male. Le bambine di cui sono circondata mi vorrebbero già vedere impalata al cavallo della Rai, ma è ancora presto, piccole assassine, dovete crescere. Quindi lasciate che Simone risponda: «Al di là del fatto che i genitori siano costretti o meno, credo che anche loro si possono identificare in certi personaggi del telefilm, perché anche gli adulti vivono gli stessi problemi. E poi, ragazze, quante di voi vorrebbero condurre la vita di Violetta?». Seguono gridolini e sospiri trasudanti sogno che per fortuna non si realizzerà mai.

Ma passiamo alla domanda successiva. Quali valori trasmette Violetta? «L’amicizia, il fatto che per riuscire in qualcosa bisogna impegnarsi e poi bisogna sempre migliorarsi». Nella sala degli Arazzi della Rai dove Rai ragazzi ospita Simone per annunciare l’arrivo di Violetta su RaiGulp i maschietti si contano sulle dita di una mano. Tre. Uno è seduto accanto a me, prima media, e deve covare un rancore ancora più efferato del mio. Frutto probabilmente di ore e ore di lotta per la conquista del telecomando con la sorella. Lo si legge nell’espressione degli occhi quando, impugnato il microfono, chiede al tenero Simone: «Scusa, ma secondo te che c’ha Violetta più degli altri telefilm? A me sembra uguale agli altri». Simone sorride e replica: «Mi piace questa critica. Credo che Violetta piaccia soprattutto per le sue canzoni e la musica, soddisfatto?». Il piccolo politico sussurra un no, ma tanto Simone non lo sente. E’ già tempo degli autografi e delle foto di rito. Sarà abituato ormai. «Ieri stavo correndo sulla ciclabile e tante famiglie mi hanno fermato per le foto, mi sto ancora abituando», racconta. Un consiglio: meglio che non si faccia beccare dal piccolo politico. Quello non perdona.

 

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Simone Lijoi)