Pubblicato il 08/04/2013, 13:01 | Scritto da La Redazione

ARRIVA SU RAI1 “L’ULTIMO PAPA RE”, LA FICTION INTERPRETATA DA PROIETTI ISPIRATA AL FILM DI MAGNI

ARRIVA SU RAI1 “L’ULTIMO PAPA RE”, LA FICTION INTERPRETATA DA PROIETTI ISPIRATA AL FILM DI MAGNI
La miniserie in onda oggi e domani su Rai1, diretta da Luca Manfredi, è ispirata al film di Magni di cui il padre Nino fu indimenticato protagonista. Ma le differenze sono molte, come racconta lo stesso regista. Girata tra maggio e giugno dello scorso anno tra Roma, Frascati, Nepi, Rota e Belgrado, dove è stato […]

La miniserie in onda oggi e domani su Rai1, diretta da Luca Manfredi, è ispirata al film di Magni di cui il padre Nino fu indimenticato protagonista. Ma le differenze sono molte, come racconta lo stesso regista.

Girata tra maggio e giugno dello scorso anno tra Roma, Frascati, Nepi, Rota e Belgrado, dove è stato ricostruito il quartiere di Trastevere della Roma del 1870, la miniserie L’ultimo Papa Re, diretta da Luca Manfredi e interpretata da Gigi Proietti, torna a far rivivere, a 36 anni di distanza da film di Luigi Magni, la figura di Monsignor Colombo. Oggi come allora il film racconta la Roma di Pio IX, ultimo sovrano dello Stato Pontificio, ricordato, appunto, come l’ultimo papa Re. Roma è una città che comincia a essere agitata dai fermenti patriottici che pervadono l’Italia intera, ma ancora troppo soffocata dallo strapotere dell’aristocrazia romana e del clero.

Monsignor Colombo, uomo corretto, ma pur sempre temutissimo reggente della polizia papalina, si trova a indagare su un attentato dinamitardo che scuote prima la città e sovverte poi le sue stesse certezze. Romeo Colombo da Priverno scopre non solo di avere, lui cardinale, un figlio di cui ignorava lì esistenza, frutto di una fugace relazione di gioventù con una nobildonna romana, ma di essere, per di più, il padre di un patriota bombarolo.

Per Manfredi, figlio del grande Nino, dirigere questa miniserie è stata una doppia sfida. «Tra tutti i film fatti da mio padre con Magni questo è quello a cui sono più affezionato, perché contiene gli elementi maggiori di modernità. Il nostro non è un remake del film di Magni, ma una versione televisiva più ampia che mette al centro del racconto il confronto fra la Chiesa più illuminata e quella abbarbicata al suo potere».

Di differenze tra i due film ce ne sono tante. «Primo fra tutti – insiste Manfredi – il fatto che nel film di Magni Colombo dà le dimissioni nella prima scena, mentre nella nostra fiction Proietti nasce come un fedele servitore di Stato, la cui presa di coscienza lo porta a dare le dimissioni solo alla fine del film».

Del cast fanno parte anche Sandra Ceccarelli, nei panni della Contessa Flaminia Ricci, Arnaldo Ninchi nel ruolo di Papa Pio IX e Lino Toffolo in quello di Serafino, il perpetuo di Monsignor Colombo. Per le riprese sono stati utilizzati oltre 500 costumi dell’epoca, mentre le musiche sono firmate da Nicola Piovani.

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Gigi Proietti)