Pubblicato il 05/04/2013, 09:33 | Scritto da La Redazione

RAI REVOLUTION: TUTTI GLI UOMINI DI GUBITOSI

RAI REVOLUTION: TUTTI GLI UOMINI DI GUBITOSI
Il settimanale “L’Espresso” disegna i nuovi vertici voluti dal direttore generale di Viale Mazzini: meno direttori, ma con più poteri. Ecco la nuova Rai secondo il dg, che nei posti chiave vuole i suoi fedelissimi. Rassegna stampa: L’Espresso, pagina 45, di Emiliano Fittipaldi. Brigata Gubitosi Meno direttori, ma con più poteri. Ecco la nuova Rai […]

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Il settimanale “L’Espresso” disegna i nuovi vertici voluti dal direttore generale di Viale Mazzini: meno direttori, ma con più poteri. Ecco la nuova Rai secondo il dg, che nei posti chiave vuole i suoi fedelissimi.

Rassegna stampa: L’Espresso, pagina 45, di Emiliano Fittipaldi.

Brigata Gubitosi

Meno direttori, ma con più poteri. Ecco la nuova Rai secondo il direttore generale. Che nei posti chiave vuole i suoi fedelissimi.

Luigi Gubitosi pare non si stia crucciando più di tanto. Anche se il rosso-record del bilancio 2012 della Rai rischia di superare ufficialmente i 230 milioni di euro, il direttore generale sa che la sua poltrona (e quella del presidente Anna Maria Tarantola) per il momento è al sicuro. Addirittura blindata. Per due motivi: se nessuno può imputare a lui il tracollo della pubblicità e il costo esorbitante di grandi eventi come Olimpiadi e Europei di calcio, (i due fattori che maggiormente gravano sui conti dell’anno passato), lo stallo parlamentare e la “prorogatio” del governo Monti hanno congelato sine die il management dell’azienda radio-televisiva, che in molti davano in uscita in caso di una vittoria dei democratici o di Silvio Berlusconi. Senza partiti di maggioranza ed editori di riferimento a Palazzo Chigi, inoltre, Gubitosi ha le mani libere come mai nessun dg aveva avuto prima. E, raccontano da Viale Mazzini, «sta cogliendo al volo l’occasione». In primis, l’ex manager di Wind ha deciso di riorganizzare la governane della Rai. “L’Espresso” ha letto la proposta girata nei giorni scorsi ai componenti del cda, un documento «non esaustivo» ma classificato come «strettamente personale e non divulgabile».

Un piano ancora da discutere che nelle intenzioni del direttore generale doveva essere approvato a fine marzo insieme al piano industriale e che invece s’è arenato a causa dei dubbi sorti tra i membri del board. L’idea di Gubitosi è ambiziosa. Il direttore ha diviso la Rai in quattro grandi aree: quella chiamata «corporate e supporto», l’area «editoriale e di testate», quella «tecnologica e di produzione» e quella finanziaria, chiamata «chief financial officer». Obiettivi: tagliare una quindicina di direttori e semplificare tutto l’assetto organizzativo in chiave “verticale”. Varie le novità: il marketing strategico è immaginato a diretto riferimento del dg, si ipotizza la creazione dì una nuova direzione per «il coordinamento delle sedi regionali» e quelle all’estero, mentre i responsabili del settore radiofonico saranno sotto le dipendenze della direzione “Risorse radiotelevisive”. Televideo non avrà più un direttore autonomo (Gubitosi vuole includerlo nella direzione di Rai News), mentre i numeri uno di Rai 4 (attualmente guidata da Carlo Freccero), Rai 5, Rai Ragazzi (la dirige Massimo Liofredi) e gli altri canali tematici saranno coordinati dalla nuova direzione «Offerta tematica» ,al timone della quale si  dice Gubitosi vorrebbe il fondatore di Magnolia Giorgio Gori. Per quanto riguarda l’area tecnologica, invece, tutto il potere finirebbe nelle mani di un nuovo super-direttore, a cui dovrebbero fare capo RaiWay, Rai Net e la produzione tv. Stessa struttura per l’area «Cfo», quella finanziaria, in cui il numero uno del «chief financial officer» deciderà su acquisti, controllo di gestione, investimenti immobiliari, e potrà dire la sua anche sulla gestione di Sipra e Rai Trade. Il piano non è piaciuto a tutti. I membri in quota Pdl hanno chiesto di stralciarlo dal piano industriale (pena la sua bocciatura), mentre esponenti del Pd non avrebbero gradito il blitz per paura che i fedelissimi di Gubitosi prendano troppo potere mentre la politica è in sede vacante: nell’area corporate Costanza Esclapon, che lavorava con il dg in Wind, oltre alle relazioni esterne assorbirebbe infatti anche le relazioni istituzionali oggi affidate al bertoniano Marco Simeon, mentre Camillo Rossotto (collega di Gubitosi in Fiat), nominato a settembre nuovo direttore finanziario aumenterebbe di molto il suo raggio d’azione. «Anche il capo dello staff Adalberto Pellegrino è un ex Wind assunto a luglio » , precisano gli scontenti,mentre altri due manager esterni considerati componenti del cerchio magico di Gubitosi sono Fabrizio Piscopo, direttore commerciale di Sipra con un passato in Sky e Gianfranco Cariola, appena arrivato dall’Eni come nuovo capo dell’audit. Chissà se la brigata Gubitosi riuscirà a espugnare davvero Viale Mazzini.