Pubblicato il 27/03/2013, 16:33 | Scritto da La Redazione

ALESSANDRO GRIECO: «TANTE NOVITÀ PER COMEDY CENTRAL, IN FUTURO MI PIACEREBBE AVERE DANIELE LUTTAZZI»

Dal successo di “Made in Sud” a quello di “Amici@letto”, dalle novità della nuova stagione agli auspici per il futuro: il direttore della rete dedicata alla comicità pura non si è risparmiato, raccontandosi a TVZOOM.

Con il successo di Made in Sud, approdato anche in Rai, il convincente esperimento di Amici@ letto, che ha sdoganato l’appetitosa figura del trombamico in salsa pop e della web series comica multimediale, Comedy Central si conferma officina creativa per talenti comici, sia emergenti, sia consolidati.
E le novità per le stagioni a venire bollono già a fuoco lento nella pentola di Alessandro Grieco, direttore del canale, che ha anticipato a TVZOOM alcuni progetti in rampa di lancio.
La seconda stagione di Amici@letto, con Melissa Satta e Omar Fantini, lanciato dall’interazione tra Facebook e il canale, si conferma come avanguardia social di successo per le web series.
«Il punto di forza di Amici@letto sta proprio nella sua capacità di interazione con diversi media. In questo senso, Melissa Satta è la protagonista ideale, il viatico giusto per condividere i vari aspetti della comunicazione. E’ una tweet star, è un personaggio al centro delle cronache di gossip, è modella e attrice. Una figura contemporanea capace di assemblare al meglio queste convergenze».
Quali sono le vostre aspettative di sviluppo della serie?
«Vogliamo proseguire con il successo della prima stagione. L’intreccio narrativo si presta a sviluppi divertenti anche nella seconda, le nostre aspettative sono elevate. Alla base del buon riscontro, c’è l’inedito sdoganamento della figura del trombamico, qualcosa di nuovo per i canoni tv italiani, che viene finalmente portato alla luce. In un’ottica divertente e un po’ cialtrona, come è nelle corde di un prodotto dal forte impatto comico».
La filiera che parte dalla scelta di un prodotto per i vostri palinsesti fino alla sua realizzazione, quali criteri segue?
«In linea generale, a parte i serial, Comedy Central ha un suo formato strutturato soprattutto sullo stand up live. Per noi l’esperienza del teatro e del cabaret rimane il modo migliore per raccontare il mondo della comicità a 360 gradi. La filiera parte di notte, nei teatri periferici, nelle realtà underground del mondo del cabaret. Puntiamo sulla ricerca di nuovi talenti, che sappiano portare innovazione nel solco della tradizione italiana. Il lavoro di scouting è molto importante. Esistono comici dal talento innato che hanno bisogno di trovare la formula giusta per essere codificati nel mezzo tv. Fermo restando che la comicità è un argomento sul quale è difficile teorizzare: è qualcosa di immediato, da vivere e da sentire».
I tratti distintivi che concorrono a determinare le vostre scelte?
«Abbiamo puntato sempre sulle regionalità, le specificità diverse degli stili comici, che cambiano a seconda della latitudine. Made in Sud è un felicissimo progetto che racconta che cosa vuol dire far ridere a Napoli. Copernico è il suo omologo per Genova e la Liguria. In autunno partità la terza edizione di SCQR, condotta da Antonio Giuliani con la sua schiera di talenti romani. E poi Metropolis, con Omar Fantini e Melita Toniolo, portabandiera dell’umorismo del Nord».
Avete in cantiere delle novità per le prossime stagioni di cabaret?
«Venerdì prenderà corpo un progetto chiamato La cena dei cretini. Intende essere un contenitore di cabaret strutturato su un mix di linguaggi diversi, cabaret puro unito a una buona dose di improvvisazione, con il coinvolgimento del pubblico. Giriamo a Nova Milanese, andrà in onda da maggio. Saranno 6 puntate tra maggio e giugno e 6 puntate tra ottobre e novembre».
E sarà condotto da…?
«Ah, quello non voglio ancora anticipartelo. Però la conduttrice sarà molto bella».
Un altro punto di forza sono le comedy americane.
«Arriverà a maggio la nuova stagione di Happy divorced, con Fran Drescher, da noi molto popolare per La Tata. È una divertente commedia degli equivoci in cui la protagonista scopre che suo marito è gay. In Italia, il marito sarà doppiato da Gioele Dix, che ha fatto della virilità e del machismo la cifra di molti suoi sketch comici. Il contrasto sarà dunque divertente. Arriverà la nuova stagione di Community, sit com folle ambientata in una scuola per adulti. E poi, in autunno, il ritorno di South Park».
South Park è forse il più riuscito progetto americano di satira degli ultimi anni.
«Pensa che le puntate vengono consegnate a Comedy Central USA il giorno stesso della messa in onda. Non ci sono filtri nella sua satira irriverente, sopra le righe, capace di affrontare anche fatti di cronaca significativi mettendoli a nudo con la leva del paradosso. E’ un prodotto di animazione realizzato con una tecnica semplicissima, che ha nel contenuto il suo vero punto di forza».
Parlando di comici italiani, chi vi piacerebbe vedere sul canale?
«Mi piacerebbe dare una chance al bravo Daniele Luttazzi, un comico importantissimo. E poi, vorrei avere con noi Maurizio Battista. Voglio tantissimo bene ai Fichi d’India. La scorsa settimana, sono rimasto colpito dalla toccante dedica fatta da Forest a Bruno Arena a Zelig. Speriamo di rivederli presto assieme sul palco».
Rispetto al passato, la situazione contemporanea garantisce ai talenti emergenti adeguate possibilità?
«Rispetto al passato, oggi la comicità è molto più televisiva, nei tempi e nei modi. Mi accorgo che i giovani hanno in mente il formato tv, quando pensano al cabaret. Nonostante ci sia molto spazio per mettersi in luce, le nuove leve non devono saltare gli step. Fare tanto live e tanta gavetta sul palco è un passaggio fondamentale prima di approdare in televisione».
Ci sono scelte che vi hanno maggiormente soddisfatti, nel vostro palinsesto?
«Sono molto soddisfatto di Omar Fantini, a cui abbiamo dato un trampolino di lancio come conduttore che ha saputo cogliere al meglio. Il ruolo di conduttore è diverso rispetto a quello del comico. Bisogna avere un’ampia visione, saper fornire l’assist giusto facendo da spalla ai comici. Non tutti ne sono capaci».
Viceversa, che cosa non vi ha soddisfatti appieno?
«Tutto quello che abbiamo fatto è stato soddisfacente. Certo, se dovessimo rifarlo, potremmo sempre farlo meglio».
Questa però è una risposta diplomatica!
«Possiamo dire allora che cercheremo di controllare con attenzione tutte le produzioni, per renderle il più possibili autorevoli e in linea con il nostro brand. Senza affidare la realizzazione ad altri, come è talvolta accaduto in passato, e curando nel dettaglio ogni aspetto dei progetti».

 

Gabriele Gambini

 

(Nella foto Alessandro Grieco)