Pubblicato il 20/03/2013, 10:31 | Scritto da La Redazione

ANTONIO DIPOLLINA: «LA FATICOSA ANTI-TV DI NERI MARCORÈ»

ANTONIO DIPOLLINA: «LA FATICOSA ANTI-TV DI NERI MARCORÈ»
Il critico televisivo de La Repubblica analizza il programma di Marcorè special-comico Neripoppins, in onda il lunedì in seconda serata su Rai3. Con qualche dubbio. «Tra tutte le opzioni possibili nell’immaginare il magnifico Neri in azione in un programma suo questa scelta, i lunghi sketch super-scritti e recitati, il surreale ricercato, le gag a tesi, […]

Il critico televisivo de La Repubblica analizza il programma di Marcorè special-comico Neripoppins, in onda il lunedì in seconda serata su Rai3. Con qualche dubbio. «Tra tutte le opzioni possibili nell’immaginare il magnifico Neri in azione in un programma suo questa scelta, i lunghi sketch super-scritti e recitati, il surreale ricercato, le gag a tesi, risulta la più ostica, probabilmente coraggiosa, sicuramente antitelevisiva nell ‘accezione comune».

Rassegna Stampa: La Repubblica, pagina 55, di Antonio Di Pollina.

LA FATICOSA ANTI-TV DI NERI MARCORÈ

Si invoca una sorta di diritto allo sbalordimento dopo la prima puntata di NeriPoppins, special-comico con Neri Marcoré protagonista, su Raitre il lunedì sul tardi. Tra tutte le opzioni possibili nell’immaginare il magnifico Neri in azione in un programma suo questa scelta, i lunghi sketch super-scritti e recitati, il surreale ricercato, le gag a tesi, risulta la più ostica, probabilmente coraggiosa, sicuramente antitelevisiva nell ‘accezione comune. Ed è vero che questa famosa accezione comune un giorno bisognerà farla saltare, ma metà del programma era lento e faticoso, l’altra metà andava ma faceva venire il rimpianto per qualcos’altro. Per esempio, visto il potenziale, immaginando cosa potrebbe essere un happening quasi in diretta con Neri e gli altri invece della sequenza ricercata (molto alla lontana, alla MontyPython) di siparietti fatti più per vellicare pubblico isolato invece che accomunarlo chiamandolo a una festa. Legittimo, per carità, ma legittimo anche tenersi il dubbio.