Pubblicato il 19/03/2013, 16:04 | Scritto da La Redazione

“K2: LA MONTAGNA DEGLI ITALIANI” – RAI 1 – 19 MARZO

 

Stasera su Rai 1 in prima serata, la seconda e ultima parte della miniserie dedicata all’impresa degli alpinisti italiani. Ecco le anticipazioni.

19 MARZO

La vetta si fa sempre più vicina ma il gruppo rischia di spaccarsi: al traguardo infatti c’è posto solo per due uomini. Tutti vogliono piantare manualmente la bandiera sulla cima del K2 e passare alla Storia. Emergeranno i primi personalismi e i conflitti.
Alla fine avranno la meglio Achille Compagnoni (Massimo Poggio) e Lino Lacedelli (Michele Alhaique): i due però, per raggiungere la vetta, lasceranno indietro il compagno di spedizione Walter Bonatti (Marco Bocci), tornato a prendere delle bombole di ossigeno e rimasto senza tenda per una notte intera nell’attesa dei due alpinisti. Bonatti rischierà la vita. Il comportamento dei due alpinisti ha dato vita ad una lunga polemica che è finita anche nelle aule di un tribunale: la sentenza del Cai del 2004 ha dato infine ragione a Bonatti.

18 MARZO

1954. Achille Compagnoni (Massimo Poggio), Lino Lacedelli (Michele Alhaique), Walter Bonatti (Marco Bocci), Mario Puchoz (Giorgio Lupano) e altri otto alpinisti tentano di scalare la montagna più pericolosa della terra, la vetta che nessuno fino a quel momento è riuscito a conquistare:il K2. Neanche gli americani nel ’53. A guidare la spedizione è colui che scoprì il petrolio in Libia: il professor Ardito Desio (Giuseppe Cederna), geologo e studioso. Per portare la bandiera italiana sulla seconda vetta più alta del mondo, Desio deve innanzitutto convincere il primo ministro Alcide De Gasperi (Paolo Graziosi) a finanziare l’impresa. Per farlo preme i pulsanti giusti: l’orgoglio nazionale, la rivincita di un Paese con pesanti debiti di guerra, costretto ad accettare un trattato di pace che lo punisce e umilia davanti al mondo intero.
E’ dura arrivare lassù. Il gigante bianco oppone un’ardua resistenza, non vuole farsi conquistare e reclama l’estremo sacrificio: quello di Mario Puchoz (Lupano), morto il 21 giugno del 1954. La morte di Puchoz segna profondamente il gruppo mettendo in discussione l’intera impresa. Ma dopo un momento di grande sconforto dove aleggia pesante l’idea di tornare in Italia, il gruppo ritrova compattezza grazie ad Achille Compagnoni. E riparte la scalata.

 

Gabriele Gambini

 

(Nella foto il cast)