Pubblicato il 02/03/2013, 12:33 | Scritto da La Redazione

IL GRANDE SOGNO DI GUIDO VENEZIANI, EDITORE DI VERO TV: SOFFIARE LA7 AL SUO EX CAPO CAIRO

IL GRANDE SOGNO DI GUIDO VENEZIANI, EDITORE DI VERO TV: SOFFIARE LA7 AL SUO EX CAPO CAIRO
Ex collaboratore di Urbano Cairo, l’editore torinese ha un sogno che appare però irrealizzabile, nonostante la caparbietà. Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore, pagina 23, di Marco Ferrando e Simone Filippetti. Veneziani, l’editore di Stop che sogna La 7 Personaggio: l’ex collaboratore di Cairo. Meno di un anno fa, in una roboante conferenza stampa in […]

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Ex collaboratore di Urbano Cairo, l’editore torinese ha un sogno che appare però irrealizzabile, nonostante la caparbietà.

Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore, pagina 23, di Marco Ferrando e Simone Filippetti.

Veneziani, l’editore di Stop che sogna La 7

Personaggio: l’ex collaboratore di Cairo.

Meno di un anno fa, in una roboante conferenza stampa in Galleria Vittorio Emanuele a Milano, Guido Veneziani presentava il suo debutto nella televisione: nasceva Vero Tv, canale digitale dedicato alle vecchie glorie degli anni 80 e 90. Dopo aver messo in piedi un piccolo impero nei rotocalchi e un piede nel mondo della tv, l’imprenditore ora tenta il gran salto sfidando il big Urbano Cairo addirittura puntando a una tv nazionale come La7. E quelli dei due imprenditori sembrano proprio dei destini incrociati. Primo, perché Veneziani è una sorta di “miniCairo”: pubblica riviste di gossip e televisive (Vero, Top e VeroTv) che si ispirano neanche troppo velatamente ai due super-magazine di Cairo (DiPiù e DiPiù Tv). Secondo, perché nel curriculum di Veneziani c’è una collaborazione lunga tre anni proprio con Cairo. E anche un primo tentativo naufragato di aggiudicarsi La 7, anche se in quel caso, era il 2002, in ballo c’era solo la vendita della pubblicità, e non la proprietà dell’intera rete.

erò tanto basta per fare dell’offerta per l’emittente di Telecom Italia Media presentata in zona Cesarini dall’editore milanese una sorta di dejà vu. Un’offerta «presentata in carta intestata Guido Veneziani e firmata dal sottoscritto», assicura l’editore al Sole 24 Ore, a far intendere che a giocarsi la partita almeno per ora è solo lui, al massimo con il socio Investimenti&Sviluppo Spa, entrato a fine 2012 con una quota del 5%: «Ma ci crediamo davvero», dice Veneziani, «e comunque facciamo sul serio». Nessuno ne dubita, ma a vedere i numeri di bilancio, quella di Veneziani sembra la classica sfida di Davide contro Golia: La GVE Editore è una società da 71 milioni di euro di ricavi e 270 mila di utile (dati al 2011, prima delle ultime acquisizioni) e Ti Media non è un “boccone facile”: perde circa 100 milioni all’anno per un totale di un miliardo di passivo cumulato in 10 anni.

Le spalle della GVE potranno essere abbastanza forti da reggere l’urto? «La 7, la 7d e Mtv si integrano perfettamente con la nostra Vero tv», spiega Veneziani. Eppure a Vero tv non è tutto rose e fiori: è stato annunciato un taglio dei costi del 50% e la conduttrice-opinionista Selvaggia Lucarelli ha parlato di stipendi dei collaboratori non pagati da mesi. Nato 48 anni fa e cresciuto professionalmente a Torino, dieci anni fa si mette in proprio iniziando la pubblicazione dei periodici. Il primo esperimento, fallimentare, è quello di Soprattutto, ma il secondo tentativo è nei familiari e si trasforma in un successo: è Vero, a cui si aggiungono, a stretto giro, prima Top e poi il rilancio di una storica testata come Stop. Nell’ultimo anno, poi, la Gve si è gettata nel printing, con il recente acquisto di due centri stampa: Rotoalba (che sforna Famiglia Cristiana) e le Grafiche Mazzucchelli. Una scelta quantomeno controcorrente visto che la tendenza del mercato, come la Mondadori insegna, va esattamente in senso contrario.