Pubblicato il 01/03/2013, 14:16 | Scritto da La Redazione

IL “MEDICO IN FAMIGLIA” RESTA UNA DELLE POCHE CERTEZZE DEL NOSTRO PAESE

IL “MEDICO IN FAMIGLIA” RESTA UNA DELLE POCHE CERTEZZE DEL NOSTRO PAESE
La fiction è la più longeva del piccolo schermo, con i suoi 15 anni di onorata carriera. Nell’ottava serie, al via domenica in prima serata su Raiuno, torna Lino Banfi-Nonno Libero, mentre la famiglia Martini si trova a fare i conti con la possibile perdita della casa storica   Di una cosa non ho dubbi: […]

La fiction è la più longeva del piccolo schermo, con i suoi 15 anni di onorata carriera. Nell’ottava serie, al via domenica in prima serata su Raiuno, torna Lino Banfi-Nonno Libero, mentre la famiglia Martini si trova a fare i conti con la possibile perdita della casa storica

 

Di una cosa non ho dubbi: il popolo del Medico in famiglia non ha età, non conosce confini e soprattutto non si arrende di fronte a una porta sbarrata di Viale Mazzini. Disposti a tutto pur di avere un autografo di Nonno Libero o di Lele Martini, i nostri intrepidi si infilano nella conferenza stampa di presentazione dell’ottava stagione, al via domenica, come fossero formiche. Capaci di sgusciare sotto gli occhi dei vigilantes che da anni presidiano l’ingresso in casa Rai, ma anche pronti a far valere i propri diritti se la signorina “distribuiscibadge” nega loro la tessera dei loro sogni. Così finisce che per i giornalisti i badge finiscono e la signorina di cui sopra ti guarda e dice: «Mi dispiace ma ho la sala piena».

Il concetto che senza stampa sul Medico in famiglia 8 non esce una riga non le appartiene, ma non sta nemmeno lì per capirlo. Lo comprendono bene le decine di uffici stampa piovuti alla conferenza: ogni attore ne ha uno, poi c’è quello Rai, poi quello della fiction, poi quello della casa di produzione, insomma per i numeri fate voi, alla fine è più facile che la stampa entri e i fan restino fuori.

Dentro è un brulicare di telecamere, Lino Banfi, tornato al Medico dopo qualche anno di lontananza e Giulio Scarpati, rimasto fedele per quindici anni, spiegano e rispiegano che no «non abbiamo nessuna paura di continuare a interpretare i nostri personaggi». Anche perché, a sentire il direttore di Raiuno, Giancarlo Leone, non smetteranno presto: «Il Medico deve esserci sempre, è uno dei punti fermi della nostra programmazione». Dovrà però restare al passo con in tempi, come ha fatto questa ottava serie, in cui la famiglia più allargata d’Italia si trova a fare i conti con la perdita della casa. «Torniamo un po’ alle origini – racconta Scarpati – Affrontando i problemi veri: in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo non si poteva rappresentare una famiglia Martini che vive nel suo mondo di frutta candita. Naturalmente tutti i temi vengono trattati con il tono della commedia». E qui parte discorso sulla fiction che deve avere il coraggio di proporre anche le cose meno belle, senza edulcorarle perché il pubblico non è idiota. Questa è la sintesi: «Personalmente in una fiction racconterei la disoccupazione giovanile, il dramma dei tanti trentenni senza lavoro – dice Scarpati – E’ importante affrontare la realtà con un certo linguaggio televisivo che non deve essere troppo semplificato, perché se si pensa che il pubblico non sia in grado di intendere si parte già con il piede sbagliato».

Ma stavamo parlando del Medico in famiglia, diretto da Elisabetta Marchetti, nel cui cast tornano Margot Sikabonyi, Milena Vukotic, Francesca Cavallin, Gabriele Cirilli, Paolo Conticini, Ugo Dighero, Eleonora Cadeddu. Tra i nuovi ingressi da segnalare quelli di Catherine Spaak e Albano, quest’ultimo nel ruolo di se stesso. «Ho tentato di imitare me stesso ma ho fatto fatica a interpretarmi», dice il cantante, cappello-munito come sempre. Non resta che chiudere con Lino Banfi, il Nonno Libero amato dal Presidente Napolitano come dal Papa, ops ex Papa. «Mi chiamano entrambi nonno d’Italia – sottolinea l’attore pugliese – Nonno Libero è stato utilissimo per la mia carriera, mi ha permesso di prendermi generazioni che non avrei potuto intercettare se avessi continuato con i miei film scollacciati».

Tiziana Leone

(nella foto i protagonisti di Un Medico in famiglia)