TV GENERALISTA DELLA MATTINA: TUTTO FERMO AGLI ANNI NOVANTA
Matteo Maffucci, dopo tanti anni, ha acceso la televisione nelle ore mattutine, scoprendo che nulla è cambiato dalla sua adolescenza e facendo una scoperta sconcertante: si è sentito coetaneo di Magalli.
Pochi giorni fa ho fatto «la lunga». Non ho dormito, non sono riuscito a chiudere occhio. Non so perché, sarà che ormai le ansie certe notti sono più forti di me, sarà che la notte ha un fascino particolare. Riposare sì, ma dormire a volte mi annoia. Una follia, lo so, come non riuscire a trovare una soluzione. Sono arrivato, senza neanche accorgermene, alla mattina, e poi la tarda mattinata e ho iniziato a perdermi sulla, o nella, televisione generalista, scoprendo che il mondo, in tv, è fermo agli anni Novanta.
Quando la febbre coglieva il mio gracile corpicino e rimanevo a casa, la tv era il momento di perversione contro le ore scolastiche. Per me Uno mattina era esotico, I fatti vostri rivoluzionario, Forum credibile, e le serie degli anni Settanta su Italia1 qualcosa di straordinario. Ma ero piccolo, adolescente e malato.
L’altro giorno ho capito che siamo un popolo conservatore, amante delle tradizioni e che siamo inguaribili romantici. Tutto uguale, tutto: pettinature, sigle, storie e a volte conduttori. Nulla in contrario, ma lo stupore di essere invecchiato, sì! Mi guardo allo specchio e oggi mi trovo a essere un quasi coetaneo di Magalli.
(Nella foto Giancarlo Magalli)