Pubblicato il 12/02/2013, 10:31 | Scritto da La Redazione

“EMERGENZA” FESTIVAL, ARRIVA GUBITOSI

“EMERGENZA” FESTIVAL, ARRIVA GUBITOSI
  Devono esser stati troppi anche per il direttore generale Rai, gli argomenti che potrebbero rilevarsi problemi sul palco dell’Ariston. Da Roma, troppo lontano. Meglio recarsi in loco. L’obiettivo è mantenere equilibrio ed equidistanza dalla politica, evitando però le censure. Il direttore generale da stamattina a Sanremo: tra i temi a rischio, ora, anche il […]


 

Devono esser stati troppi anche per il direttore generale Rai, gli argomenti che potrebbero rilevarsi problemi sul palco dell’Ariston. Da Roma, troppo lontano. Meglio recarsi in loco. L’obiettivo è mantenere equilibrio ed equidistanza dalla politica, evitando però le censure. Il direttore generale da stamattina a Sanremo: tra i temi a rischio, ora, anche il Vaticano

Rassegna Stampa: Corriere della Sera, pagina 23, di Paolo Conti.

Viale Mazzini. L’obiettivo è mantenere equilibrio ed equidistanza dalla politica, evitando però le censure.
«Emergenza» Festival, arriva Gubitosi
Il direttore generale da stamattina all’Ariston: tra i temi a rischio, ora, anche il Vaticano.

ROMA Luigi Gubitosi, direttore generale della Rai, ha lasciato ieri notte Roma e da stamattina sarà a Sanremo. Fonti ufficiali Rai «normalizzano» la sua apparizione, ricordando l’approdo di altri capi di viale Mazzini al Festival della canzone italiana. Ma stavolta è tutto diverso. Primo: Gubitosi è un convinto antipresenzialista, teorico della suddivisione del ruoli aziendali. Non si sarebbe mosso se non ci fosse di mezzo un’autentica emergenza. Nessuna censura ma l’obiettivo è che il Festival mantenga equilibrio ed equidistanza politica. Secondo. Questo Sanremo passerà alla storia del costume nazionale come l’edizione più a rischio. Mai il Festival ha preceduto di una settimana le elezioni politiche per il rinnovo delle Camere e quindi mai la par condicio si è insinuata tra le canzoni in gara e gli ospiti delle serate. E in più, da ieri a mezzogiorno, sulla via di Sanremo è caduto un altro macigno: le dimissioni di Benedetto XVI, l’imminenza del Conclave. Gubitosi, che in queste ore è rimasto in strettissimo contatto con la presidente dell’azienda, Anna Maria Tarantola, sa che la posta in gioco è altissima. Sul palcoscenico dell’Ariston si esibiranno due star «a rischio». Ovviamente Maurizio Crozza, specializzato non solo nelle imitazioni di tutti i protagonisti dell’attuale quadro politico (nessuno escluso e novità incluse) ma anche titolare di una memorabile parodia di Benedetto XVI (nel dicembre 2011, a «Italialand» su La7, propose una cantata sulle vicende finanziarie di don Verzè sulle note di «Don Raffaè» di Fabrizio de Andrè). In più c’è Luciana Littizzetto, a sua volta inventrice di un tormentone durato mesi a «Che tempo che fa», ovvero l’esclamazione «Eminence»! indirizzata all’allora presidente della Cei, cardinal Camillo Ruini. Proprio la Littizzetto, ieri in conferenza stampa, è riuscita a saldare in una battuta elezioni e dimissioni del Papa: «Non conosco la motivazione, non so. Forse va in pensione anche lui, la Fornero manda in pensione tutti. Potrebbe andare Berlusconi a fare il Papa. Bisognerebbe vedere se sta bene vestito di bianco…». Se tutto questo non bastasse, sul palco dell’Ariston ci saranno anche Stefano Olivari e Federico Novaro, una coppia gay di Torino in partenza per New York per sposarsi giovedì 14, giorno di san Valentino. Si baceranno? Chissà. Un Sanremo al calor bianco: al confronto le prediche di Adriano Celentano diventano un gioco da ragazzi. Lo fa capire Giorgio Lainati, Pdl, vicepresidente uscente della commissione di Vigilanza Rai: «Se Fazio e la Littizzetto, con i loro ospiti targati “sinistra militante”, trasformeranno il popolare Festival della canzone italiana in una sorta di triste Festa dell’Unità in salsa bersaniana contro il nemico Berlusconi, ci troveremmo di fronte a una drammatica emergenza democratica, a così pochi giorni dal voto». Gubitosi conosce la posta in gioco e sa quanto pesi l’etichetta di «montiano» che il mondo politico gli ha attribuito dai giorni della sua nomina: quindi dovrà dimostrare l’equidistanza che si richiede al direttore generale di viale Mazzini. E sa anche che il rito canoro di Sanremo si celebra su Raiuno, tradizionalmente la «rete cattolica» del servizio pubblico. C’è chi non esclude per oggi una forma «raccomandazione alla responsabilità» spedita dai vertici dell’azienda ai responsabili e ai conduttori del Festival. Quando è emergenza, è emergenza. Ieri, a viale Mazzini, grande vertice della direzione generale con i direttori di rete e testata. All’ordine del giorno la suddivisione di compiti e ruoli tra Sanremo, trasmissioni elettorali indicate dalla Vigilanza e speciali sul Papa.