Pubblicato il 11/02/2013, 15:37 | Scritto da La Redazione

SANREMO: CROZZA E LITTIZZETTO FARANNO POLITICA. E POI TANTA MUSICA

Nella tradizionale conferenza stampa del lunedì, dominata dalle dimissioni del Papa, Fabio Fazio mette le mani avanti sui due comici. Domani canteranno: Mengoni, Gualazzi, Silvestri, Molinari Cincotti, Marta sui tubi, Maria Nazionale e Chiara.

L’argomento alla prima conferenza stampa sanremese è solo uno: le dimissioni del Papa. Attacca Luciana Littizzetto: «Visto che si è dimesso il Papa, propongo Fazio come camerlengo». Poi aggiunge: «Potrebbe andare Berlusconi a fare il Papa». Replica Fabio Fazio: «Ora voglio vedere cosa dicono al Papa, hanno detto che il Festival disturba le elezioni, ora chi avrà il coraggio di dire qualcosa a lui?». Aggiunge Elio delle Storie tese: «Non era il caso di spostare il Festival che è troppo sotto il conclave adesso?». In Rai sospirano di sollievo: «Se avesse dato le dimissioni domani, avremmo dovuto spostare l’inizio del Festival».

Al di là del Papa, l’aria che tira è che domani sul palco tra Crozza e la Littizzetto la politica ci sarà. È lo stesso conduttore a spiegare: «L’impermeabilità a ciò che accade fuori non è pensabile, non si può pensare che il pubblico non sia in grado di decodificare l’ironia e la satira. Lì fuori c’è un pubblico fatto di persone che fanno vite normali, in grado di rendersi conto che a Sanremo ci saranno canzoni, battute, Luciana e Crozza, tutte cose che fanno parte dello spettacolo. Non c’è nessun uso strumentale della tv pubblica, è di tutti, non è che perché di tutti non si può dire niente. È di tutti quindi si può dire tutto». E a Berlusconi che in mattinata si è augurato che il Festival non si trasformi nella festa dell’Unità, altrimenti il 50% del pubblico non pagherà il canone, Fazio replica: «Perché Berlusconi non l’ha ancora pagato? Scade il 28 febbraio. So che è un uomo preciso».

Difficile sapere cosa faranno Crozza e la Littizzetto. Sul primo dice il conduttore: «Farà quel che verrà». La seconda aggiunge: «Non corrispondo a canoni delle donne di Sanremo e questo per me è una cosa bella, vuol dire che si può arrivare a fare tv senza avere doti classiche che hanno quasi tutte le donne della tv. In questa Paese dove tutto è fatica e pesantezza, l’idea di avere uno spazio di liberazione è anche terapeutico».

Domani si parte con un omaggio a Verdi, poi sette big con due canzoni. Questo l’ordine di uscita: Mengoni, Gualazzi, Silvestri, Molinari Cincotti, Marta sui tubi, Maria Nazionale e Chiara. A introdurli saranno Marco Alemanno, Ilaria D’Amico, Valeria Bilello, Flavia Pennetta, due Parodi, Montella e Tempesti, il portiere della nazionale di pallanuoto. Il rischio di troppa musica c’è, ma il direttore di Rai1, Giancarlo Leone, taglia corto: «Rischiamo sugli ascolti, ma se si vuole cambiare bisogna non esserne schiavi di certe logiche». Anche Fazio mostra serenità: «Il Festival avrà un seguito importante, sono tanti anni che faccio tv, quando la Rai ti chiama per Sanremo, credo sia un gesto non solo di cortesia, ma anche un premio. A me Sanremo piace, l’ho sempre guardato, penso sia una trasmissione nobile e certamente fa parte del meglio che la tv ha offerto nella storia. È una parentesi divertente che dura una settimana, un’opportunità che bisogna cogliere con leggerezza».

Quanto alla presenza di una coppia gay sul palco domani sera, Fazio preferisce minimizzare: «La musica da sempre è stata un modo per fare grandi battaglie per i diritti. Credo sia un tema all’ordine del giorno e internazionale, lo faremo con molta delicatezza».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Luciana Littizzetto e Fabio Fazio)