Pubblicato il 07/02/2013, 17:01 | Scritto da La Redazione

BEPPE FIORELLO: «PORTERÒ MODUGNO ALL’ARISTON, ANCHE SE IL PALCO DI SANREMO FA TREMARE»

BEPPE FIORELLO: «PORTERÒ MODUGNO ALL’ARISTON, ANCHE SE IL PALCO DI SANREMO FA TREMARE»
L’attore siciliano, interprete di Domenico Modugno nella fiction di Raiuno, in onda subito dopo Sanremo, anticipa quel che farà all’Ariston: un medley di canzoni del grande artista. Ma la paura di sbagliare è dietro l’angolo. È un fiume in piena, canta, parla, si fa le domande da solo, finché, sempre da solo, non si ferma […]

L’attore siciliano, interprete di Domenico Modugno nella fiction di Raiuno, in onda subito dopo Sanremo, anticipa quel che farà all’Ariston: un medley di canzoni del grande artista. Ma la paura di sbagliare è dietro l’angolo.

È un fiume in piena, canta, parla, si fa le domande da solo, finché, sempre da solo, non si ferma perché gli sorge un dubbio: «Corro il rischio del posseduto con questo Modugno, l’altro giorno ho costretto mio figlio di sei anni a suonare alla chitarra Vecchio Frac per mezz’ora». Più che al rischio, ormai siamo all’evidenza, Beppe Fiorello che il 18 e il 19 febbraio vestirà i panni di Domenico Modugno nella fiction di Rai1 Volare è in pieno delirio da prestazione. Accanto a lui siede la moglie del grande cantautore pugliese, Franca Gandolfi, una donna mite, sorridente, pronta a dare la sua benedizione all’intera operazione, messa in piede dalla Rai, diretta da Riccardo Milani e scritta da Stefano Rulli e Sandro Petraglia.

«Ho passato momenti di estremo dolore prima di girare queste due puntate – confessa Fiorello – Ho avuto molta paura, è stato il regista a convincermi che solo io potevo raccontare questa storia e mi ha messo dentro quella sana presunzione necessaria».

Come è passata questa paura?

«Ascoltando la mia voce, molto simile a quella di Modugno, una voce ruvida, fisica. Ho cantato le sue canzoni con il cuore e con rispetto».

Ha trovato dei punti di contatto tra la sua vita e quella dell’artista che ha interpretato?

«Molti. Entrambi arriviamo da un piccolo paese del Sud, entrambi siamo stati visti come i perditempo con in testa l’idea di fare gli artisti. Lui come me ha avuto un padre che lo ha incoraggiato a seguire i suoi sogni».

Suo padre che tipo era?

«Era un appuntato della Guardia di Finanza, era un radio telegrafista, solo che in radio raccontava barzellette e cantava».

Cosa l’ha colpita di più del personaggio Modugno?

«Il fatto che non amava le regole, ma rispettava tutto e tutti».

Che consigli le ha dato la moglie Franca?

«Poco prima dell’inizio delle riprese, si è raccomandata: “Guardate che io e Mimmo ridevamo molto…”. E infatti nel nostro racconto questo aspetto traspare molto bene».

Quale canzone di Modugno preferiva ascoltare da ragazzo?

«La lontananza, ma nel film non c’è».

La canterà sul palco del festival di Sanremo, visto che sarà ospite di Fazio?

«Non posso dire cosa farò. Certamente farò un piccolo medley, con in testa un racconto particolare».

Le fa paura il palco dell’Ariston?

«Mi fa tremare. Su quel palco sono saliti personaggi “enormi”. È un palco al centro dell’attenzione mediatica, che non perdona, se fai una cosa che non convince ti giochi la carriera, tutti si ricorderanno solo di quella».

Per la gioia di suo fratello Rosario, questa volta nella fiction non morirà…

«No, stavolta non muoio. Abbiamo scelto di raccontare la storia di Modugno fino alla sua vittoria al festival di Sanremo con Nel blu dipinto di blu, per ricordarlo nel massimo del suo splendore. I ricordi degli ultimi anni, quelli di sofferenza, abbiamo preferito lasciarli solo ai suoi cari».

Il cinema la snobba?

«Il cinema ha perso molte occasioni non chiamandomi. A un certo “cinema” il fatto che io sia popolare non piace, dà fastidio. Nessuno mi affiderà mai un ruolo principale sul grande schermo, perché sono un rappresentate della tv. Me lo dicono proprio, una volta facevano i vaghi, ora non più». Crede che dopo aver interpretato Modugno, averne cantato le canzoni riuscendo a convincere anche la compagna di una vita, la sua vita cambierà?

«Non penso, continuerò a fare quello che ho sempre fatto, ovvero raccontare storie. Non mi dispiacerebbe riuscire a portare nei teatri italiani la storia di Modugno».

Ad ascoltare la risposta c’è anche il direttore di Raiuno Giancarlo Leone, che rilancia: «E magari ne esce anche qualcosa di televisivo. Parliamone».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Beppe Fiorello canta “Volare” alla conferenza stampa di oggi, fotografato e twittato da Giancarlo leone, direttore di Rai1)