Pubblicato il 07/02/2013, 11:31 | Scritto da La Redazione

SCHIACCIATO DA CRISI E TASSE CORBELLI CHIUDE TELEMARKET

SCHIACCIATO DA CRISI E TASSE CORBELLI CHIUDE TELEMARKET
La soluzione potrebbe essere la Cina per il titolare dell’emittente bresciana che ha annunciato in video l’imminente chiusura dopo 30 anni di carriera. Fu la prima tv in italia a portare nell’etere le televendite. «Colpa del redditometro» sostiene Corbelli. «Il problema è l’aria che ormai si respira in Italia contro chi acquista o privilegia beni […]


La soluzione potrebbe essere la Cina per il titolare dell’emittente bresciana che ha annunciato in video l’imminente chiusura dopo 30 anni di carriera. Fu la prima tv in italia a portare nell’etere le televendite. «Colpa del redditometro» sostiene Corbelli. «Il problema è l’aria che ormai si respira in Italia contro chi acquista o privilegia beni di lusso. Il redditometro è stata la botta finale».

Rassegna Stampa: LiberoMilano, pagina 45, di Massimo De Angelis.

Il titolare: «Colpa del redditometro»
Schiacciato da crisi e tasse. Corbelli chiude Telemarket

Addio all’emittente dell’ex presidente dell’Olimpia: fu la prima a vendere gioielli e quadri in tv.

Dopo trent’anni di onorata carriera Telemarket saluta l’Italia per trasferirsi nell’Eldorado cinese. L’emittente bresciana, da sempre dedita alla vendita via etere di oggetti d’arte, ha annunciato la cessazione dell’attività direttamente dallo schermo. Parole sofferte quelle del patron Giorgio Corbelli,«Cediamo tutto: quadri, tappeti, sculture e gioielli. Purtroppo così non è possibile andare avanti». Assai deluso il fondatore della società che all’età di 27 anni decise, nel 1982, di tentare l’avventura mediatica; la prima del settore nel nostro Paese. «Chiudo finchè posso, continua l’arringa dell’imprenditore, e cercheremo di piazzare ogni rimanenza nella speranza di recuperare i fondi necessari per pagare i fornitori e il centinaio di dipendenti. Ancora dodici mesi come il 2012 e sarebbero mancate le risorse». Il notevole calo del fatturato rappresenta, quindi, il fattore scatenante della chiusura. Lo scorso anno il ricavato è precipitato a trentadue milioni di euro, meno della metà rispetto ai settanta milioni del 2008 (momento d’inizio della crisi mondiale) e meno di un terzo del fatturato registrato nel 2005, periodo di grazia e dei record. Rete che riscontrò tale successo da ispirare anche il comico Corrado Guzzanti nella famosa parodia dell’imbonitore Franco Boni all’interno del programma l’Ottavo Nano.

Ma invece oggi quali le cause del crollo? «Il problema», sostiene Corbelli, «è l’aria che ormai si respira in Italia contro chi acquista o privilegia beni di lusso. Il redditometro del Governo tecnico è stata la botta finale, allontanando in breve tempo oltre i due terzi dell’affezionata clientela». In magazzino, oggi, sono stipati circa cento mila pezzi, di diverso pregio e fattura, mentre la situazione patrimoniale riesce ancora a risultare in attivo grazie alla cessione a Telecom di reti e frequenze. Ma il signor Corbelli spera in un trasferimento del business e quindi potrebbe non esserci un addio definitivo alle televendite. Il nuovo progetto consiste nell’esportare il modello Telemarket nella ricca Cina. Dopo cinque viaggi in Oriente e vari incontri con potenziali soci, l’iniziativa sta divenendo realtà.