Pubblicato il 11/01/2013, 15:32 | Scritto da La Redazione

LA SFIDA DI “ZELIG”: ORFANI DI BISIO, UN BARCELLONA SENZA MESSI

LA SFIDA DI “ZELIG”: ORFANI DI BISIO, UN BARCELLONA SENZA MESSI
Da lunedì ritorna su Canale 5 il programma di «comicità pura» con il Mago Forest e Teresa Mannino. «In campo per vincere ancora». «A Zelig hanno scelto due siciliani perché certi lavori i presentatori del Nord non li vogliono più fare. I prossimi conduttori saranno cinesi». La cifra surreale di Michele Foresta, per la tv […]


Da lunedì ritorna su Canale 5 il programma di «comicità pura» con il Mago Forest e Teresa Mannino. «In campo per vincere ancora». «A Zelig hanno scelto due siciliani perché certi lavori i presentatori del Nord non li vogliono più fare. I prossimi conduttori saranno cinesi». La cifra surreale di Michele Foresta, per la tv Mago o Mr Forest, è una delle novità del programma di Canale 5.

 

Rassegna Stampa: Corriere della Sera, pagina 55 di R.Franco

 

Da lunedì ritorna su Canale 5 il programma di «comicità pura» con il Mago Forest e Teresa Mannino. «In campo per vincere ancora»

La sfida di «Zelig»: orfani di Bisio, un Barcellona senza Messi

MILANO «A Zelig hanno scelto due siciliani perché certi lavori i presentatori del Nord non li vogliono più fare. I prossimi conduttori saranno cinesi». La cifra surreale di Michele Foresta, per la tv Mago o Mr Forest, è una delle novità del programma di Canale 5 che torna in onda da lunedì. Esodati Claudio Bisio e Paola Cortellesi, al fianco del Mago Forest (è di Nicosia, in provincia di Enna), c’è la palermitana Teresa Mannino. Spiega Gino, l’altra metà del duo con Michele, autori (con Giancarlo Bozzo) del programma quasi maggiorenne (da 17 anni in tv): «Quest’anno Zelig è una trasmissione rivoluzionata. Nuova location, un tendone da circo che riporta all’atmosfera ruspante del cabaret. Abbiamo cambiato i conduttori, abbiamo cambiato la band (ora c’è Giuliano Palma), e già che c’eravamo abbiamo cambiato pure il direttore di Canale 5», aggiunge riferendosi a Giancarlo Scheri alla prima uscita ufficiale dopo essere subentrato a Massimo Donelli. Tutti a chiedersi cosa sarà Zelig senza Bisio, che ne è stato volto e anima per anni. Gino è sincero: «Nessuno lo sa. È come il Barcellona senza Messi. Rimane la squadra più forte del mondo? Noi verificheremo sul campo se Zelig pagherà dazio all’assenza di uno dei suoi padri fondatori». Forest è pronto: «Se Bisio è Messi, io voglio essere Castrogiovanni, capocannoniere del Nicosia. Se penso a Claudio mi viene l’ansia da prestazione, come quando mi sono messo con la ex fidanzata di Rocco Siffredi». Cast di comici rinnovato al 40 per cento: «Molti non li conoscete assicura Bozzo ma noi siamo certi che non sfigureranno di fronte ai grandi maestri che si alterneranno sul palco». I Fichi d’India saranno i candidati alle primarie di un partito immaginario. Ci sarà il rientro di Anna Maria Barbera, con «La posta di Sconsolata», mentre Giovanni Vernia metterà in scena la parodia del tamarrissimo e non solo Fabrizio Corona. Ci saranno Ale & Franz, Ficarra & Picone, Bertolino, Brignano. E poi i vecchi padroni di casa: Bisio (nella prima puntata) e Paola Cortellesi (nella 10ma e ultima). Scherza ancora Forest: «Potevamo trasferire Zelig al Pirellone, bastava aspettare che arrestassero gli ultimi ed era libero». Battuta d’attualità, ma di satira politica, come da tradizione, nel varietà di Canale 5 se ne vede poca: «Non c’è, perché non c’è chi la fa. La storia del cabaret milanese è lontana dalla satira politica a parlare è ancora Gino C’è chi pensa che la comicità pura sia una sottospecie della satira, che il cabaret sia una diminutio, ma in realtà è più difficile scrivere un pezzo di comicità che di satira politica. Crozza è bravissimo, un numero uno, ma può fare uno spettacolo alla settimana perché si nutre di attualità». Teresa Mannino si schermisce: «Mi sono formata e deformata con Zelig, qua mi sento a casa mia. Però registrare la prima puntata con Bisio come ospite mi ha fatto rendere conto della strada da fare». Gli ascolti per Forest sono l’ultimo dei problemi: «A noi il successo in tv non interessa. Noi guadagniamo con i popcom e il parcheggio».