Pubblicato il 07/01/2013, 17:02 | Scritto da La Redazione

QUANDO A “UNOMATTINA” SI STAMPAVANO LE SCALETTE SULLA CARTA INTESTATA DI FORZA ITALIA

QUANDO A “UNOMATTINA” SI STAMPAVANO LE SCALETTE SULLA CARTA INTESTATA DI FORZA ITALIA
Il nostro blogger-satirico ricorda quando fu epurato dalla Rai per un fuori onda contro Silvio Berlusconi, per mano diretta di Clemente J. Mimun. Era il 2002 e il partito del Cavaliere controllava Viale Mazzini in maniera massiccia. Spesso molti colleghi battutari e vignettisti (o più che altro sedicenti tali) usano la parola «censura» o «epurazione» […]

Il nostro blogger-satirico ricorda quando fu epurato dalla Rai per un fuori onda contro Silvio Berlusconi, per mano diretta di Clemente J. Mimun. Era il 2002 e il partito del Cavaliere controllava Viale Mazzini in maniera massiccia.

Spesso molti colleghi battutari e vignettisti (o più che altro sedicenti tali) usano la parola «censura» o «epurazione» in modo abbastanza improprio. Non che ce la passiamo bene, in questo malandato Paese, in termini di libertà di stampa e di pensiero; ma gli atteggiamenti di alcuni piccolissimi mercanti della satira – a volte – mi fanno pensare. E soprattutto mi fanno ricordare. Ricordare casi eccellenti del passato: casi (amari) partiti da un premier a Sòfia e arrivati a destinazione, magari incrociando, nel loro cammino, le querele per vignette (brutte) sugli sbianchettamenti di alcune commissioni tanto care ad altri premier, che invece a Sòfia non c’erano mai stati.

Ora, ricordando, mi viene subito in mente un cassetto dove tengo un sacco di cianfrusaglie e di oggetti di raro pregio collezionistico. Fra questi un copione, anzi una scaletta del programma televisivo Uno Mattina. E già qui si ride, non trovate? Cosa cacchio ci si può mai voler fare con una scaletta di Uno Mattina? Per la dovuta spiegazione si deve fare un passo indietro nel tempo, in quello che è stato uno dei momenti più discutibili della mia carriera (e altri ce ne sono, s’intende): quando cioè lavorai per un brevissimo periodo in quel programma antelucano, nel 2002. Mi volle in studio, in qualità di disegnatore del programma (Striscia la Notizia era ancora lontana per i miei cartoons) un autore che adesso è passato alla concorrenza di Canale 5. Un autore amico mio, che mi aveva fatto una proposta non da poco. Seguire in onda gli ospiti in studio e immortalare con i miei pennelli, assolutamente live, tutto quello che succedeva sul set.

I primi giorni passano veloci e i conduttori di allora, Roberta Capua e Nonmiricordo Franzelli, si erano divertiti a vedermi disegnare al punto che, pensate che onore, mi vollero far microfonare, nel caso mi si avesse voluto far salutare la tanto orgogliosa mamma a casa. Fin qui tutto bene, se non che il 2002 fu per la scena politica italiana un bel campo di battaglia, dopo le precedenti elezioni del 2001 vinte dall’Unto del (o per?) Signore e con le comunali del 2002, come sempre con Lui protagonista. Il trionfo del berlusconismo era tangibile nei corridoi di Saxa Rubra e tutti sorridevano con il Presidente a ogni suo minimo apparire (via cavo).

Solo che a me giravano parecchio le palle, per quella vittoria e per quello che Berlusconi ha sempre, per me, rappresentato in negativo e quindi, al fantozziano 94esimo passaggio del sorridentissimo e veneratissimo, va da sé che mi sia lasciato andare in commenti poco carini sulla sua persona. Si sa com’è: l’invidia e l’odio (quelle che fortunatamente poi, qualcuno si sarebbe impegnato a sconfiggere con l’Amore) avevano preso possesso di me. E più Egli appariva, più io giù a meledirlo per i secoli a venire, in modi molto, troppo toscani, in una sorta di rosario blasfemo e cantilenante, purtuttavia sottovoce.

Ora, va detto che nel 2002 io avevo qualche anno in meno ed ero sicuramente estraneo alle dinamiche della vita in tv, e non sapevo molte cose. Per esempio, non sapevo che uno quando ha il microfono acceso, attaccato alla magliettina (di scena) è sempre comunque ascoltato in regia, anche se non va in onda.

Quindi, più in là che si andava con la trasmissione e più vedevo spauriti cameraman e fonici in studio che si guardavano attorno per cercar di capire da dove provenisse quell’interferenza maldicente e irriguardosa. Io, ignaro del pericolo crocifissione sul Cavallo Rai, rispondevo con sorrisi di circostanza agli occhi indagatori di quelli che, ogni tanto, mi rivolgevano lo sguardo. Insomma, per un po’ la cosa passò inosservata, finché d’un tratto l’allora direttore Clemente J. (che sta per «Je» faccio un… così) Mimun, entrò da una porta e, prima di scomparire in sala regia (era direttore dell’allora TG1 e quindi della testata giornalistica di UnoMattina) si fermò per un secondo al mio tavolino e mi sussurrò un «Bravo!», che credevo fosse indirizzato ai miei lavori.

Poco dopo venne a me il mio amico autore e, tutto sorridente sotto il mono-baffo da Groucho Marx, cercando un’improbabile complicità mi propose un bel: «Ma dimmi un po’ fratellì, se da lunedì ce fermassimo un po’ con ‘sta cosa dei disegni? Je famo pijà un po’ d’aria!». E io: «Va bene!». Da quel venerdì, non ho mai più messo un piede in Rai, neanche come ospite nel pubblico; neanche dentro a un pacco di Max Giusti o in un uovo al tegamino della Clerici.

Ma è solo una casualità. Dopo una settimana a UnoMattina c’era un nuovo disegnatore: più o meno bravo di me non importava, l’importante è che non fosse microfonato. Anche quella era senza dubbio una casualità. Ma la cosa più bella è che quando ripresi tutta la mia roba e la misi nel mio zainetto da disegnatore sfigato, ci misi pure un copione, o meglio una scaletta del programma che era stata lasciata sul mio tavolino dalla conduttrice. Era proprio quella della Capua (con i suoi appunti). La volli portare a casa tanto per portare un ricordino a mia mamma, che non avevo manco salutato in onda. Quando arrivai a casa, presi questi fogli spillati in mano e li riguardai, notando che erano stati stampati (sul retro) di fogli intestati Forza Italia. Non m’incazzai più: primo perché ero senza microfono e secondo perché pensai: «Sicuramente è solo una casualità».

 

Andrea Camerini

 

(Nella foto la scaletta di UnoMattina stampata sulla carta intestata di Forza Italia)