Pubblicato il 22/12/2012, 12:36 | Scritto da La Redazione

ALDO GRASSO: «COSÌ “MASTERCHEF” TRASFORMA IL REALITY»

ALDO GRASSO: «COSÌ “MASTERCHEF” TRASFORMA IL REALITY»
Il critico del “Corriere della sera” promuove a pieni voti la seconda stagione del cooking show di SkyUno. Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 71, di Aldo Grasso. Così «Masterchef» trasforma il reality È iniziata la seconda edizione di «Masterchef», uno dei programmi rivelazione della scorsa stagione, sicuramente il più bello nella debordante offerta tv […]

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Il critico del “Corriere della sera” promuove a pieni voti la seconda stagione del cooking show di SkyUno.

Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 71, di Aldo Grasso.

Così «Masterchef» trasforma il reality

È iniziata la seconda edizione di «Masterchef», uno dei programmi rivelazione della scorsa stagione, sicuramente il più bello nella debordante offerta tv legata al cibo e alla cucina. Dopo averlo lanciato l’anno scorso in chiaro su Cielo, quest’anno Sky l’ha collocato in esclusiva su Skyuno (giovedì, ore 21.1o). «Masterchef» conferma che il famigerato genere del reality sta attraversando una trasformazione interessante, vista all’opera anche con «Pechino Express»: si sperimenta oltre la diretta, oltre il televoto. Il raffinato lavoro di montaggio alla base di questi nuovi esempi permette di raccontare i concorrenti e le loro vicende in modo meno «grezzo», più pensato e interessante, dispiegando lungo le puntate una narrazione seriale anche complessa.

Queste prime puntate del talent culinario ci hanno raccontato la composizione della «classe» degli aspiranti chef, passando per prove insidiose come i diversi possibili tagli delle patate, la preparazione della più basic delle salse, l’orrida besciamella, e un confronto diretto con gli ingredienti della cucina povera. Ma si potrà diventare un grande chef senza sapere cos’è un fagiolo cannellino? E se si toppa clamorosamente la cottura della rana pescatrice? Tra i concorrenti in gara sono già emerse diverse personalità interessanti: molti sono in cerca di riscatto, qualcuno non ha più niente da perdere e si gioca l’ultima carta. C’è il pittore che tratta i piatti come se fossero tavolozze da riempire, l’idraulico con la passione per il cibo, la studentessa che cucina perché «il cibo mi parla». Confermato il buon equilibrio narrativo fra i giudici, il più «didattico» Bruno Barbieri, il brusco Carlo Cracco (ha già «maltrattato» un paio di concorrenti), e il grande e cattivissimo Joe Bastianich, che non si è risparmiato qualche lancio di piatti.