Pubblicato il 21/12/2012, 19:32 | Scritto da La Redazione

OMAGGIO A RICCARDO SCHICCHI: IL SIGNORE DEL PORNO


Un ritratto intimo e sincero del regista e re del porno attraverso contributi e testimonianze inedite. Questa sera alle 23.30 su Sky Uno HD. Alberto D’Onofrio, il regista che lo ha seguito negli ultimi 15 anni filmando varie fasi della sua vita e del suo lavoro, ha confezionato un instant doc. C’è anche un’intervista appena realizzata all’ex moglie Eva Henger.

Da Cicciolina a Moana, all’ex moglie Eva Henger. Ne ha fatto delle star. Andrà in onda questa sera alle 23,30 su Sky Uno HD Il signore del porno – Riccardo Schicchi. Un omaggio appassionato al re del porno a pochi giorni dalla sua scomparsa. Alberto D’Onofrio, il regista che lo ha seguito negli ultimi 15 anni filmando varie fasi della sua vita e del suo lavoro, ha confezionato un instant doc per ripercorrere la sua storia pubblica e privata. Nel documentario, un’intervista a Schicchi realizzata nel 1990, ambientata tra le macerie del suo ufficio poco dopo l’incendio appiccato da ignoti. Attraverso le immagini di “Un nome una garanzia: Riccardo Schicchi” e una serie di testimonianze inedite, tra cui un’ intervista appena realizzata alla ex moglie, grande amore e madre dei suoi figli Eva Henger, D’Onofrio racconta gli inizi della carriera di Schicchi. Dal successo di Diva Futura alla scoperta delle nuove icone italiane del porno, Cicciolina e Moana, dagli anni della contestazione, dei processi e delle reclusione fino alla battaglia con la malattia.

Tra chi ha voluto concedere un ricordo personale c’è Vittorio Sgarbi, che lo assolve idealmente dalle sue condanne “Perché non si può limitare la libertà di pensiero”. Al centro della sua esistenza, le donne: scoperte, lanciate, trasformate in icone perfette per far sognare generazioni di uomini.  Moana, Ilona, Edelweiss, Brigitta, Chanel, Eva e infine Mercedes, la figlia avuta dalla Henger, che commossa rilegge l’ultimo desiderio del padre che chiede ai figli di non giudicarlo.

 

Francesco Franchi

 

(Nella foto d’archivio Riccardo Schicchi e Moana Pozzi)