Pubblicato il 21/12/2012, 11:31 | Scritto da La Redazione

FAZIO: «SAREMO CORRETTI, MA LA SATIRA NON È VIETATA»

FAZIO: «SAREMO CORRETTI, MA LA SATIRA NON È VIETATA»
Il conduttore-direttore artistico ha brindato alla scelta della Rai di confermare le date, prima delle elezioni. Era quello che voleva ed esulta anche su twitter. E la Littizzetto avrà carta bianca? «Ci saranno delle cautele da osservare. Non bisogna influenzare il voto, ma non è vietata la satira di costume». Rassegna Stampa: Il Messaggero, pagina […]

Il conduttore-direttore artistico ha brindato alla scelta della Rai di confermare le date, prima delle elezioni. Era quello che voleva ed esulta anche su twitter. E la Littizzetto avrà carta bianca? «Ci saranno delle cautele da osservare. Non bisogna influenzare il voto, ma non è vietata la satira di costume».

Rassegna Stampa: Il Messaggero, pagina 33.

Fazio: saremo corretti ma la satira non è vietata

ROMA – E, adesso, Fazio, che succede: il Festival avrà la mordacchia? Il conduttore-direttore artistico ha brindato alla scelta della Rai di confermare le date, prima delle elezioni. Era quello che voleva e dice: «È un bel segno da parte della nuova Rai: il festival è uno spettacolo, fatto di canzoni, ospiti, comici e attori, nessuno può pensare che lo si adoperi per un altro scopo».
E se qualcuno lo penserà, invocando la par condicio?
«Noi non avremo nessun politico ospite. Quindi la par condicio non ci riguarda, non siamo una tribuna politica. La par condicio non vieta di cantare, parlare, ridere o scherzare. Saremo corretti, non ci metteremo a fare campagna elettorale, ma nessuno ci può chiedere di essere impermeabili rispetto alla realtà. Non siamo in un regime dittatoriale».
Questo significa carta bianca alla Littizzetto?
«Ci saranno delle cautele da osservare. Non bisogna influenzare il voto, ma non è vietata la satira di costume».
La Rai vi ha chiesto garanzie sugli ospiti?
«La Rai non mi ha chiesto nulla. Ma nell’azienda c’è un clima di avvenuto rinnovamento. Ne ho avuto prova nelle settimane scorse. Erano anni che non facevo riunioni in cui si parlava di prodotto».
Insomma, quale sarà il codice che seguirà il Festival?
«Quello del rispetto nei confronti dello spettatore. E’ l’unica regola che conti. E pensare che i festival possano condizionare le elezioni mi sembra eccessivo».
Dunque, è contento per come è andata?
«Rinviare ci avrebbe costretto a rivedere tutto il nostro progetto. Ma ora ci rimettiamo in moto. Speriamo che ora non cambino di nuovo la data delle elezioni…». M.Mol.