Pubblicato il 20/12/2012, 12:31 | Scritto da La Redazione

MORANDI: «CELENTANO MI HA CONVINTO, TORNO AL MESTIERE DI CANTANTE». IN AUTUNNO, SU CANALE 5

MORANDI: «CELENTANO MI HA CONVINTO, TORNO AL MESTIERE DI CANTANTE». IN AUTUNNO, SU CANALE 5
«Siccome negli ultimi anni ho fatto il conduttore televisivo e l’attore, mi sembrava arrivato il momento di tornare a fare il cantante», spiega Gianni Morandi. In marzo sarà in concerto in Russia, poi ad Atlantic City e a Mashantucket, nel Connecticut, e in autunno davanti alle telecamere di Canale 5 in uno show simile a […]


«Siccome negli ultimi anni ho fatto il conduttore televisivo e l’attore, mi sembrava arrivato il momento di tornare a fare il cantante», spiega Gianni Morandi. In marzo sarà in concerto in Russia, poi ad Atlantic City e a Mashantucket, nel Connecticut, e in autunno davanti alle telecamere di Canale 5 in uno show simile a quello di Celentano.

Rassegna Stampa: Il Mattino, pagina 25, di Andrea Spinelli.
«Celentano mi ha convinto torno al mestiere di cantante»

Morandi in tour in Russia e Usa: «Poi uno show su Canale 5. E preparo una nuova collaborazione con il Molleggiato».

«Siccome negli ultimi anni ho fatto il conduttore televisivo e l’attore, mi sembrava arrivato il momento di tornare a fare il cantante», spiega Gianni Morandi. In marzo sarà in concerto in Russia, poi ad Atlantic City e a Mashantucket, nel Connecticut, e in autunno davanti alle telecamere di Canale 5 in uno show simile a quello di Celentano, dopo aver passato la notte di Capodanno al Gran Teatro Geox di Padova, serata che l’idolo di Monghidoro ha rodato con un paio di concerti a Bucarest e a Montecarlo assieme ai Ridillo di Daniele «Bengi» Benati. «In cinquant’anni di palcoscenico ho inciso oltre 500 canzoni ed è per questo che nei concerti la scaletta la fa anche un po’ il pubblico con le sue richieste. Qualcosa di nuovo, però, vorrei inserirlo lo stesso. Magari un pezzo come “Tipenso e cambia il mondo” che ho eseguito con Celentano a Sanremo e all’Arena di Verona nel doppio show che mi ha dato la spinta per ripartire».

In Arena la sintonia fra di voi ha funzionato bene.
«E nel dvd appena uscito si vede. Siamo due persone che si sono sempre volute bene e si capisce. A Verona, poi, c’era pure un elemento in più ad unirci: il ricordo di Dalla. Nel ’62 Adriano mi chiese di entrare nel Clan ma il mio manager non ne volle sapere. Fosse stato per me, avrei accettato di corsa”.
È ipotizzabile una vostra nuova collaborazione?
«A me piacerebbe, sotto qualsiasi forma: disco, film, programma tv. E forse pure a lui. Mi ha detto: ho delle idee, andiamo in vacanza qualche giorno assieme che ne parliamo».
Quali cantanti delle ultime leve ascolta di più?
«Jovanotti, Antonacci, Ramazzotti, che non sono dei ragazzini. Ma anche Cremonini, Negramaro e Ferro, di cui ammiro il modo di scrivere».
Parla uno che ha cominciato con Morricone.
«Già, è stato lui ad arrangiare la mia prima canzone. Il maestro è uno dei tre premi Oscar con cui mi è capitato di lavorare, insieme con Bacalov e, ultimamente, con Piovani che per un suo nuovo progetto mi ha chiesto di reinterpretare “Quanto t’ho amato”, che scrisse con Benigni».
Come vede Fazio a Sanremo?
«Sono certo che farà un grande Festival, di qualità, che è la sola arma per battere la crisi. Negli altri due suoi Sanremo, c’ero, una volta da ospite, l’altra da concorrente. Quest’anno Fabio mi rivoleva in gara, ma ho pensato che per il pubblico tre anni di Morandi a Sanremo sarebbero stati troppi».
Nemmeno una capatina la prima serata? In fondo questi ultimi anni c’è sempre statala staffetta tra il vecchio e il nuovo conduttore.
«Quella era un’idea della coppia Mazzi-Presta. Per varare l’edizione 2013 credo che Fazio abbia in mente qualcosa di diverso».
Da conoscitore della macchina festivaliera, sarebbe davvero un gran problema spostare tutto di qualche settimana?
«Sì, soprattutto per quel che riguarda gli ospiti stranieri. Ma se il giorno della elezioni fosse il 17 diventerebbe inevitabile. Non credo invece abbia senso parlare di slittamento per motivi di opportunità politica: Fazio o la Littizetto sono professionisti responsabili che sanno benissimo come affrontare certe cose».
In gara ci sarà pure Chiara Galiazzo, la vincitrice di «X-Factor».
«È brava, ma deve considerare la vittoria come un punto di partenza e non di arrivo. Un tempo la musica ti dava una, due, anche tre chanche di sbagliare nell’attesa del pezzo giusto, oggi se non fai centro al primo colpo sei fuori. In questo contesto non so quanta strada avrebbe fatto gente come Battisti, De André o Dalla».