Pubblicato il 10/12/2012, 10:31 | Scritto da La Redazione

ITER TROPPO COMPLESSO, NIENTE PIÙ ASTA SULLE FREQUENZE TV

ITER TROPPO COMPLESSO, NIENTE PIÙ ASTA SULLE FREQUENZE TV
«Conto che la gara verrà fatta prima della fine della legislatura». Così parlò in tv Passera, a proposito dell’asta per le frequenze tv digitali, dopo la quale il Pdl si astenne sulla fiducia in Parlamento al decreto Crescita. Da quel momento tutto è cambiato. Iter complesso e le dichiarazioni sembrano, appunto, superate. Rassegna Stampa: Corriere […]


«Conto che la gara verrà fatta prima della fine della legislatura». Così parlò in tv Passera, a proposito dell’asta per le frequenze tv digitali, dopo la quale il Pdl si astenne sulla fiducia in Parlamento al decreto Crescita. Da quel momento tutto è cambiato. Iter complesso e le dichiarazioni sembrano, appunto, superate.

Rassegna Stampa: Corriere della Sera, pagina 12.

Iter troppo complesso, niente più asta sulle frequenze tv

ROMA «Conto che la gara verrà fatta prima della fine della legislatura». Così parlò in televisione Corrado Passera, ministro dello Sviluppo economico, a proposito dell’asta per le frequenze tv digitali nell’intervista dopo la quale il Pdl si astenne sulla fiducia in Parlamento al decreto Crescita. Da quel momento tutto è cambiato: la legislatura di cui parlava Passera nell’intervista era quella che, finendo a aprile, avrebbe previsto tempi più lunghi di quelli che si prospettano ora, a crisi conclamata. Il nodo è il regolamento sull’asta su cui il 17 dicembre si concluderà la consultazione pubblica. Il percorso immaginato prevedeva che nell’ultimo Consiglio dell’anno, forse il 20 dicembre, l’Autorità delle Comunicazioni avrebbe potuto approvarlo per poi inviarlo a Bruxelles. Il 28 novembre scorso il presidente dell’Agcom, Angelo Marcello Cardani, aveva assicurato che «al più tardi a metà gennaio penso che potremo mandare (il regolamento ndr) al ministero dello Sviluppo» per il via libera definitivo. Infine il testo avrebbe dovuto subire, il vaglio delle Camere. Un iter così complesso che aveva fatto apparire le dichiarazioni tv del ministro già troppo ottimistiche e che oggi le rendono superate. Sarà dunque il prossimo governo a decidere se proseguire l’iter oppure abbandonarlo, ipotesi, quest’ultima, cara al centrodestra. a.bac.