Pubblicato il 05/12/2012, 11:31 | Scritto da La Redazione

“ARANCIA MECCANICA” NELLA VILLA DI ZAVOLI: «TI AMMAZZIAMO»

“ARANCIA MECCANICA” NELLA VILLA DI ZAVOLI: «TI AMMAZZIAMO»
Una serata di paura e violenza quella vissuta dal decano dei giornalisti e senatore che è stato vittima di una brutale rapina nella sua villa a Monte Porzio Catone, a 20 chilometri dalla Capitale. I rapinatori, due dell’est e due italiani, lo hanno minacciato di morte e sottoposto alla “roulette russa”. Rassegna Stampa: Il Secolo XIX, […]


Una serata di paura e violenza quella vissuta dal decano dei giornalisti e senatore che è stato vittima di una brutale rapina nella sua villa a Monte Porzio Catone, a 20 chilometri dalla Capitale. I rapinatori, due dell’est e due italiani, lo hanno minacciato di morte e sottoposto alla “roulette russa”.

Rassegna Stampa: Il Secolo XIX, pagina 9, di Giovanni Laterza.

Arancia Meccanica nella villa di Zavoli «Ti ammazziamo»
Il giornalista è stato picchiato: rubata la cassaforte. Pistola alla tempia: «Ora facciamo la roulette russa».

ROMA. Una serata di paura e violenza quella vissuta dal decano dei giornalisti e senatore Sergio Zavoli. Che a 89 anni, lunedì sera, è stato vittima di una brutale rapina nella sua villa a Monte Porzio Catone, comune a circa 20 chilometri dalla Capitale. Erano almeno in quattro. Quattro rapinatori due dell’est e due italiani che hanno minacciato di morte, Zavoli. Sottoposto a un’ulteriore, gratutita sevizia perdipiù  a un uomo anziano alla “roulette russa”. Uno dei banditi s’è avvicinato con la pistola alla tempia del decano dei giornalisti, facendo finta di ucciderlo premendo il grilletto. Più e più volte. Con una pistola scarica, certo. Ma non per quanto ne poteva sapere il povero Zavoli, che oltre alla violenza psicologica, ha subito anche la violenza fisica. E stato anche malmenato, per fargli confessare dove fossero nascosti denaro e gioielli. Quando infine i quattro hanno trovato la cassaforte, l’hanno depredata. Fuggendo poi con un bottino di circa 20 mila euro in preziosi. Le condizioni del presidente della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza sui servizi radiotelevisivi, non destano preoccupazioni. La prognosi è di 20 giorni per una forte contusione al volto. Ma lo spavento resta: «Sono scioccato, ho avuto molta paura». I banditi, a volto coperto, hanno aspettato che rientrassero i domestici, li hanno minacciati con le pistole in pugno, e sono entrati nella villa di Zavoli da un ingresso secondario. Una volta all’interno hanno urlato al giornalista «Ti ammazziamo». Per convincerlo a farsi dire dove si trovasse la cassaforte. Uno dei rapinatori ha puntato una pistola contro Zavoli e ha scarrellato l’arma fingendo di caricarla e avere così il colpo in canna per sparargli. Una sorta di roulette russa terrificante. A un primo rifiuto del giornalista di indicare dove fosse la cassaforte lo hanno colpito con il calcio della pistola sul volto. Poi lo hanno legato con i domestici, in una stanza. Dopo alcune ore, i domestici sono riusciti a liberarsi. Per tutti, medicazioni in ospedale. Per Zavoli, precauzionalmente, anche la notte. Ieri mattina, il rientro a casa. Le telecamere di sorveglianza interna alla villa non avrebbero registrato l’episodio dell’aggressione e della rapina. Accertamenti sono in corso per capire se l’impianto sia stato manomesso. In corso anche verifiche sui domestici. Che sarebbero stati attesi dai banditi, per poter entrare in casa. Durante la fuga, i malviventi hanno
perso alcuni della refurtiva, qualche orologio e alcuni gioielli. Le indagini sono affidate ai carabinieri di Frascati, supportati dal nucleo investigativo di via In Selci e dei Ris per i rilievi e del reparto crimini violenti del Ros. Innumerevoli gli attestati di solidarietà, tra cui quello dell’Aula della Camera che ieri ha tributato un applauso unanime a Sergio Zavoli. L’aggressione è stata comunicata all’Assemblea da Walter Veltroni che ha sollecitato la solidarietà al senatore e giornalista. Dopo l’applauso, la vicepresidente Rosy Bindi ha comunicato che in mattinata il presidente Gianfranco Fini ha sentito Zavoli al telefono, manifestandogli la solidarietà di tutta la Camera dei deputati. Il presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, anche a nome del Consiglio di Amministrazione, e il direttore generale, Luigi Gubitosi hanno espresso «affettuosa vicinanza e auguri di pronta guarigione». Ma nonostante la solidarietà Zavoli continua ad avere paura: «Ora temo rappresaglie».