Pubblicato il 02/12/2012, 10:28 | Scritto da La Redazione

LA7: CLESSIDRA ED EQUINOX INSIEME PER L’ACQUISTO

LA7: CLESSIDRA ED EQUINOX INSIEME PER L’ACQUISTO
Domani scadono i termini per le offerte d’acquisto di Telecom Italia Media. Oltre ai due fondi di private equity in corsa ci dovrebbero essere anche Discovery e Cairo. Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore, pagina 19, di Carlo Festa. Per Ti Media pronto l’asse Clessidra-Equinox Tlc. Domani le offerte per il gruppo. Conto alla rovescia […]

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Domani scadono i termini per le offerte d’acquisto di Telecom Italia Media. Oltre ai due fondi di private equity in corsa ci dovrebbero essere anche Discovery e Cairo.

Rassegna stampa: Il Sole 24 Ore, pagina 19, di Carlo Festa.

Per Ti Media pronto l’asse Clessidra-Equinox

Tlc. Domani le offerte per il gruppo.

Conto alla rovescia per la vendita della rete televisiva La7. Dovrebbero essere alla fine quattro le offerte sul tavolo per rilevare Telecom Italia Media, il gruppo che controlla i canali tv La7 e Mtv: secondo i rumors dovrebbero restare in corsa il fondo di private equity Clessidra, che sarebbe pronto ad allearsi dopo questa fase con il fondo Equinox di Salvatore Mancuso, l’americana Discovery, il gruppo Cairo Cornmunication e 3Italia. Domani Telecom Italia, azionista di controllo di TiMedia, ha infatti fissato la scadenza per consegnare le proposte definitive di acquisto che dovranno arrivare sul tavolo degli advisor Mediobanca e Citigroup.

Per il prossimo 6 dicembre è poi fissato un cda della società presieduta da Franco Bernabè, che potrebbe avere all’ordine del giorno anche il riassetto TiMedia. Tuttavia se, da una parte, sembra certo che delle offerte arriveranno sul tavolo domani, dall’altra c’è parecchia incertezza sull’entità delle proposte di acquisto e se queste ultime saranno conformi alle richieste di Telecom Italia, che in più occasioni ha precisato di non essere disposta a svendere la sua controllata. Tanto che negli ultimi giorni erano circolate indiscrezioni su un possibile rinvio al nuovo anno dell’operazione.

Il dossier sarebbe sotto stretta osservazione del presidente Bemabè e del cfo Piergiorgio Peluso, incaricato di occuparsi direttamente della cessione. Secondo le indiscrezioni, i 4 potenziali acquirenti presenteranno offerte su perimetri differenti. Clessidra, assistito da Merrill Lynch, dovrebbe mettere sul tavolo una proposta superiore ai 300 milioni per il perimetro complessivo, cioè sia per le tv sia per i multiplex. Il gruppo finanziario fondato da Claudio Sposito, negli ultimi giorni, avrebbe inoltre avuto secondo i rumors alcuni incontri con i manager di Equinox, il fondo guidato da Salvatore Mancuso.

Da Cairo, affiancato da Lazard, è attesa una proposta solo per i canali televisivi. Per 3ltalia, assistito sull’operazione dalle banche Hsbc e Goldman Sachs, il gruppo di tic guidato Vincenzo Novari, si era parlato di un’offerta attorno ai 250 milioni per le tv e i multiplex. Tuttavia la società telefonica dovrà comunque attendere l’ok da Hong Kong da parte dell’azionista H3G.

Discovery Channel, che alcuni indiscrezioni darebbero meno motivata degli altri, metterebbe sul piatto100 milioni per la sola tv: offerta studiata assieme a Morgan Stanley. I temi che necessiteranno di ulteriori approfondimenti, dopo la scadenza del 3 dicembre, e che quindi condizioneranno le offerte economiche sono, in primo luogo, la revisione del contratto di raccolta pubblicitaria tra La7 e Cairo Communication, l’incertezza legata al piano di numerazione nazionale (Lcn) per il telecomando (e in particolare il mantenimento del numero 8 per Mtv) e le condizioni della partnership in Mtv con gli americani di Viacom (che hanno il 49%).

Sullo sfondo restano i numeri economici in peggioramento del gruppo TiMedia: una società dove l’ammiraglia La7 sta conquistando audience, grazie ai tg di Enrico Mentana e alla campagna acquisti di altri noti personaggi tv, ma dove il bilancio va sempre più in rosso. Le perdite di TIMedia, nei primi 9 mesi 2012, hanno toccato quota 53 milioni (contro -15 milioni l’anno prima), senza contare che il gruppo non ha mai fatto utili nei ultimi 10 anni ed ha 220 milioni di debiti.