Pubblicato il 29/11/2012, 19:02 | Scritto da La Redazione

IL DUELLO BERSANI-RENZI E LE AMAZZONI DI BRUNO VESPA: DONNE E POLITICA NELLA TV POST-SECONDA REPUBBLICA

La nostra blogger-filosofa ha analizzato il confronto tra i candidati alle Primarie del centrosinistra dal punto di vista delle politiche femminili. Eleggendo come vincitrice della serata, comunque, la giornalista Monica Maggioni.

Nello scontro tra Renzi (che Bersani, da bravo zio, chiamava Matteo) e il segretario del PD (che Renzi chiamava in modo insistito «il segretario Bersani» e solo una volta Pierluigi), su Rai1 le donne hanno portato a casa un bottino molto ricco: metà del prossimo governo sarà di sesso femminile (ovviamente se vince il PD, e l’impegno l’hanno sottoscritto entrambi i candidati alla premiership), lotta senza quartiere alla violenza contro le donne (entrambi), aumento del numero di donne che lavorano (Renzi, ma anche Bersani se avesse avuto qualche secondo in più) e ancora l’enunciazione che il tema delle donne in generale non deve essere un tabù (Renzi), un’appassionata perorazione  dei diritti delle donne arabe (ancora Renzi) e persino le scuse alla moglie e alle figlie per il tempo a loro rubato per fare politica (Bersani).

Un bottino molto ricco – almeno a parole – e almeno sui temi sui quali i duellanti proprio non potevano esimersi. Per il resto, non ci rimane che la soddisfazione, come donne, di essere considerate implicitamente (ma almeno considerate) parte dell’attuale paesaggio della drammatica crisi italiana. Quindi confuse tra chi sta perdendo il lavoro, tra chi non riesce a trovarlo, tra gli insegnanti che guadagnano pochissimo e non hanno nemmeno il riconoscimento sociale che avevano una volta, gli esodati e chi più ne ha più ne metta. E nella speranza che nella futuribile metà femminile del governo prossimo venturo il modello Fornero di tecnica, ma non proprio fausta memoria, non sia un riferimento obbligato per la scelta.

Evitando il banale, ma eterno quesito, su quali uomini concorreranno a scegliere le fatidiche cinque ministre di Renzi o le dieci ministre di Bersani, restano due veloci post scriptum. Il primo: il match tra i duellanti delle primarie del centro sinistra è stato condotto da Monica Maggioni, che in tal modo sarebbe stata “risarcita” per non essere stata nominata alla guida del Tg1. Così la Maggioni ha dato prova di apertura, in proprio e in nome della Rai tutta, al nuovo potere che arriva. Il secondo: subito dopo il duello del PD, l’immarcescibile Bruno Vespa a Porta a porta ha organizzato, per par condicio, una puntata sul centrodestra con tre donne – Gelmini, Meloni e Santanchè – su un totale di quattro ospiti iniziali (a metà è arrivato Marcello Sorgi, anche a lui un piccolissimo risarcimento per la mancata nomina al Tg1). Puntata da collezione, sarà difficile in futuro rivederle tutte insieme le amazzoni del centrodestra. Né al governo, dove pure sono state, e nemmeno in tv.

 

Wilma Laclava

 

(Nella foto Monica Maggioni)