Pubblicato il 26/11/2012, 17:42 | Scritto da La Redazione

PAZ VEGA: «LE PRINCIPESSE MODERNE NON HANNO BISOGNO DEGLI UOMINI PER FARCELA. ECCO PERCHÉ AMO SHERAZADE»

L’attrice spagnola, che nella fiction le “Mille e una notte” su Rai1 questa sera interpreta la maga Namuna, parla con TVZOOM della sua vita, della sua carriera e della sua insana passione per la matrigna di Biancaneve.

«È sempre bello interpretare le donne cattive, mi diverte». Paz Vega al telefono dalla sua casa di Los Angeles ci racconta così la sua Namuna, la perfida maga della favola Le Mille e una notte che la Lux Vide ha trasformato in una fiction in onda stasera e domani su Rai1, per la regia di Marco Pontecorvo. «Conoscevo la storia di Aladino e Sherazade e mi ha sempre affascinato per la differenza con le altre favole: Sherazade è una donna molto forte e moderna».

La principessa che combatte per l’amore di Aladino è lontana anni luce dalla Cenerentola tutta casa e stracci, stereotipo di un tipo di donna che non esiste più?

«Sherazade è diversa dalle solite principesse in cerca del principe azzurro. Fortunatamente non sono più solo i principi a dover salvare il mondo, ora quel ruolo se lo stanno prendendo le principesse. L’ultimo film della Disney Brave, principessa ribelle lo dimostra, lei è un esempio di principessa moderna. Prima c’erano solo donne che stavano ad aspettare il principe, ora invece possiamo salvarci la vita da sole, non abbiamo bisogno di uomini. Possiamo lottare da noi anche per amore».

Che favole amava da piccola?

«Biancaneve era la mia favola preferita da piccola, ma io amavo il personaggio della matrigna tanto è vero che ho chiamato la mia compagnia di produzione Specchio mio piccolo specchio. Amo il momento in cui questa donna bellissima si specchia, e la amavo sin da quando ero bambina».

Cosa non molto comune tra le bambine.

«Anche mia figlia è sempre più interessata ai cattivi che ai buoni, si vede che fa parte del nostro dna».

La miniserie porta lo spettatore in un mondo incantato. Visto il periodo di crisi il pubblico ha bisogno di evadere dalla sua nera quotidianità?

«In questo periodo la gente ha bisogno di favole. “Le Mille e una notte” racconta qualcosa di bello e di magico, in cui non si lotta per i soldi, come fanno tutti in questo periodo, ma per l’amore puro. Credo che in questo momento ci sia bisogno di racconti così, per scappare da questo orribile periodo».

Ma dalle colline di Hollywood, come si vede la crisi dell’Antico Continente?

«Anche se vivo qui vivo leggo i giornali ogni giorno e so cosa succede. In Spagna la situazione è terribile per molte famiglie, non solo nell’ industria del cinema. E’ brutto assistere alla sofferenza del proprio Paese e la cosa peggiore è che non vediamo la luce alla fine del tunnel».

Anche Pedro Almodovar nel suo ultimo film “Los amantes pasajeros“, in cui lei interpreta un piccolo ruolo, torna alla commedia surreale, una scelta dettata da questo desiderio di evasione?

«Pedro ha sempre detto che la gente gli chiedeva di tornare a quel tipo di commedia pazza degli anni 80, voleva quel tipo di humor. Oggi come oggi è un sollievo andare al teatro e veder qualcosa di divertente senza dover pensare per forza, e questo è quel tipo di film, è pazzo e non educato».

Come è stato ritrovare Almodovar sul set?

«Meraviglioso, ho lavorato solo due giorni, ma quando mi ha chiamato è stato un grande regalo. Con lui ho sempre avuto ruoli non grandi, ma importanti. Quando ci siamo rivisti è stato come se il tempo non fosse passato, come se ci fossimo visti il giorno prima».

Lei ha lavorato con tanti registi italiani, cosa hanno di diverso dai loro colleghi hollywoodiani?

«Gli italiani sono simili agli spagnoli, ci si sente a casa»

E con gli americani no?

«E’ diverso, noi siamo mediterranei, un altro carattere».

Quale desiderio vorrebbe che il genio della lampada di Aladino realizzasse per lei?

«Non so, sono felice con tutto quello che ho, forse l’unica cosa che gli chiederei è la salute per la mia famiglia. Ho sempre lottato per tutto nella mia vita, ma l’unica cosa contro cui non si può combattere è la salute».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Paz vega)