Pubblicato il 23/11/2012, 12:31 | Scritto da La Redazione

ALDO GRASSO: «BERSANI RE DEI TG, RENZI CORRE NEI TALK»

ALDO GRASSO: «BERSANI RE DEI TG, RENZI CORRE NEI TALK»
Premiati i candidati più «congeniali». Il video «prevale» sui social network. Bersani presente in tv con 36 ore e 14 minuti, Renzi, 28 ore e 15 minuti, Vendola, 23 ore e 25 minuti. Seguono molto distanti Tabacci e la Puppato. Nel sondaggio emerge che Bersani è forte nel “tempo di notizia” (citazione in servizi e […]

Premiati i candidati più «congeniali». Il video «prevale» sui social network. Bersani presente in tv con 36 ore e 14 minuti, Renzi, 28 ore e 15 minuti, Vendola, 23 ore e 25 minuti. Seguono molto distanti Tabacci e la Puppato. Nel sondaggio emerge che Bersani è forte neltempo di notizia” (citazione in servizi e tg), mentre Renzi e Vendola recuperano col “tempo di parola” (dichiarazioni e partecipazioni a talk).

Rassegna Stampa: Corriere della Sera, pagina 9, di Aldo Grasso.

BERSANI RE DEI TG, RENZI CORRE NEI TALK

Premiati i candidati più «congeniali». Il video «prevale» sui social network.
Il giorno dopo il confronto tra i «Fantastici cinque» candidati alle primarie del centrosinistra, Paolo Guzzanti ha scritto un ironico commento sulla fine della democrazia, uccisa, a suo dire, dalla critica televisiva, «succedanea del popolo sovrano». Il ne croyait pas si bien dire, meglio di così non poteva dire. Nel 2012, imperante Internet, la politica si fa ancora in tv, principalmente in tv. Dopo quasi tre mesi di campagna elettorale, la tv resta regina della comunicazione politica italiana. Alla faccia di Twitter e social network d’altra specie. Persino Beppe Grillo, che gioca tutto sul non andare in tv, raccoglie nel periodo ben 13 ore e 42 minuti di visibilità, grazie soprattutto a servizi che parlano di lui.
La tv, non molto diversamente dai sondaggi che circolano in queste settimane, ha già decretato i suoi vincitori: Pier Luigi Bersani, che partiva dalla vantaggiosa posizione di candidato in pectore e segretario del principale partito della coalizione, e Matteo Renzi, che proprio grazie alle doti televisive s’è tramutato da sindaco di Firenze in un contendente con ottime chance. Al contrario di quanto immaginato da George Orwell, non è all’opera il Grande Fratello, non si sta attuando un’utopia negativa.
Semplicemente, la tv ha scommesso sui candidati che, per ragioni diverse, le risultavano più congeniali. Un dato emerge chiaro dal monitoraggio condotto sulla presenza tv dei candidati alle primarie nel mese e mezzo dall’ufficializzazione delle cinque candidature (ovvero, dal 2 ottobre, quando è sceso in campo, per ultimo, Nichi Vendola). La sproporzione di visibilità televisiva fra i «Fantastici cinque» è grande, molto grande. Il più presente è appunto il segretario pd Bersani che, nel periodo monitorato, raggiunge 36 ore e 14 minuti di televisione.
Segue a ruota il «rottamatore» Renzi, perfetto animale catodico, capace di raggranellare un «tempo d’antenna» di 28 ore e 15 minuti. Simbiotico al mezzo anche Vendola che arriva in terza posizione, con 23 ore e 25 minuti. Decisamente distaccati sia Laura Puppato che Bruno Tabacci. Molto diversa, invece, è la «qualità» del tempo televisivo dei cinque candidati. Il monitoraggio distingue fra «tempo di notizia» (quando il personaggio viene citato, per esempio in un servizio di un tg), «tempo di parola» (quando il personaggio parla direttamente, per esempio rilasciando una dichiarazione o partecipando a un talk show) e «tempo d’antenna»
(che è la somma dei primi due dati). Ebbene, Bersani è forte soprattutto nel tempo di notizia, mentre Renzi e Vendola recuperano col tempo di parola. Ciò significa, traducendo un po’ i numeri, che il segretario è stato ovviamente visibile nei telegiornali, proprio in virtù della sua carica e del suo ruolo politico. Al contrario, Renzi (comunque capace di farsi «notiziare», per la questione della «rottamazione», per le polemiche sulle regole delle primarie, per i battibecchi con Sergio Marchionne su Firenze…) e Vendola recuperano molto terreno sia nei talk (da Ballarò a Piazzapulita e Che tempo che fa) sia nelle reti all news. L’oratoria barocca di Vendola, in particolare, porta il leader di Sel a ribaltare il rapporto fra notizia e parola: anche se poco «notiziato», il governatore parla tantissimo. Infine un dato molto interessante che riguarda le reti. Fra quelle generaliste, secondo previsione, è stata Raitre quella che ha dato maggior spazio ai candidati, «incoronando» Bersani: 3 ore e 22 minuti d’antenna per il segretario, con molto spazio sia nel tg sia nei programmi (In 1/2 ora, Agorà, Ballarò, Che tempo che fa…).
Segue La7, che invece ha prediletto Renzi, che tra Tg7, Piazzapulita, L’Infedele, Servizio Pubblico e gli altri programmi di rete, ha raggranellato un gruzzolo di 2 ore e io minuti di visibilità.