Pubblicato il 05/10/2012, 09:04 | Scritto da La Redazione

MI CHIAMO JIMMY BOND: DA ORNITOLOGO A SPIA. I SEGRETI DI 007

MI CHIAMO JIMMY BOND: DA ORNITOLOGO A SPIA. I SEGRETI DI 007
Il documentario Tutto o niente – la storia mai raccontata di 007 andrà in onda questa sera in prima tv su Sky Cinema 007 (canale 304) alle 19.25; proprio mentre in Gran Bretagna esce in oltre cento cinema, a celebrare i primi 50 anni di vita un mito immarcescibile. Ed è una vera miniera di aneddoti   Rassegna Stampa: […]

Il documentario Tutto o niente – la storia mai raccontata di 007 andrà in onda questa sera in prima tv su Sky Cinema 007 (canale 304) alle 19.25; proprio mentre in Gran Bretagna esce in oltre cento cinema, a celebrare i primi 50 anni di vita un mito immarcescibile. Ed è una vera miniera di aneddoti

 

Rassegna Stampa: Sky Seven Days

 

Bond segreto

 

Mi chiamo Jimmy Bond

 

Da ornitologo a spia. Da Jimmy a James (come Dean). E le gaffe di Connery

 

James Bond? In origine era un ornitologo britannico specialista in «volatili delle Indie Occidentali». Poi divenne un agente segreto, «dal nome volutamente banale, a compensare una personalità tanto speciale». Ma sul quale, ahimè, nessuno voleva fare un film, visti gli esiti disastrosi di un “pilota” in bianco e nero per la tv tentato negli anni ’50 e nel quale la spia che poi sarebbe stata al servizio di sua maestà britannica veniva infelicemente definito “Jimmy, Jimmy Bond”. 

Ma poi, all’alba degli anni ’60, dall’incontro tra l’annoiato giornalista ed ex “spia da scrivania” Ian Fleming (inventore di 007), il figlio di un immigrato italiano che aveva importato negli Usa la coltivazione dei Broccoli (Albert “Chubby’” Broccoli) e l’impresario di un circo (Harry Saltzmann), prese il via la saga più fortunata e longeva del cinema mondiale, fatta di oltre venti film, di incassi da capogiro al botteghino e di una manciata di interpreti a passarsi il testimone in 50 anni di vita del personaggio con ‘’licenza di uccidere’’, assediati da decine di bellissime, desideratissime, imitatissime Bond Girl. 

La storia di Bond rivive ora nel documentario Tutto o niente – la storia mai raccontata di 007 in onda su Sky Cinema 007 (canale 304) in prima tv da oggi alle 19.25 proprio mentre in Gran Bretagna esce in oltre cento cinema, a celebrare i primi 50 anni di vita un  mito immarcescibile. Ed è una vera miniera di aneddoti, rivelazioni grandi e piccole, colpi di scena su film, situazioni, protagonisti, comprimari, ammiratori della serie. Tra questi figurano, intervistatissimi, ben tre ex presidenti Usa: John Kennedy, di cui è riportato il commento durante la crisi dei missili a Cuba («magari avessi James Bond nel mio staff»), Ronald Reagan,  e Bill Clinton («mi hanno sempre fatto arrivare l’ultimo film di Bond in anteprima. Alla gente piaceva perché sapere che il male può essere sconfitto da un uomo solo è rassicurante»). 

Tra le rivelazioni, la più gustosa riguarda di certo il modo in cui Geroge Lazemby riuscì a ottenere la parte cinematografica più ambita del mondo, lasciata libera da un Sean Connery sempre meno propenso a restare rinchiuso nella maschera di James Bond. «Non ero un attore, ma volevo quella parte. Mi feci tagliare i capelli come Bond, mi vestii come Bond, mi intrufolai nella società di produzione e li pregai fino a che non mi fecero fare un provino». In fondo, anche Connery, prima del primo James Bond, non era nessuno. 

«Mi presero! Girai 007 al servizio di Sua Maesta. E la mia vita cambiò all’istante: entravo ovunque, perché ero 007, avevo donne, privilegi…». Eppure, persino il fortunatissimo Lazemby finì col non farcela a rimanere Bond: finì alla corte di un Santone, che lo convinse a metter via lo smoking e a farsi crescere la barba… proprio mentre la parte di 007 andava a Roger Moore. Fu proprio l’ex sodale di Tony Curtis a dover fare i conti con il ritorno di Connery, che in polemica con Broccoli e Saltzmann accettò di interpretare la parte di Bond in un fiilm concorrente (Sky Cinema 007 trasmetterà anche questo). La gara degli incassi raggiunse vette incredibili: 140 milioni di dollari per Connery, 187 per Moore, «dimostrado – dice Barbara Broccoli, figlia di Chubby e attuale detentrice dei diritti di 007  – che non basta essere Connery per diventare James Bond».

Anche perché persino Connery, all’inizio del viaggio, fece fatica a interpretare Bond. Lo ha rivelato una delle prime Bond Girl, Eunice Gayson, accanto a lui nel primo film, a margine della presentazione del documentario: «Era teso, storpiò due volte la frase più celebre del film in “il mio nome è Bond, James Connery”. Allora lo portai al bar. E dopo un paio di drink le cose andarono meglio».

Sky Cinema 007 HD | Canale 304 VENERDÌ 5 ORE 19.25