Pubblicato il 03/10/2012, 14:20 | Scritto da La Redazione

TONY CAPUOZZO: «IL GIORNALISMO DI “TERRA!” NON HA DERIVE IDEOLOGICHE, A DIFFERENZA DI ALTRI»

In un incontro con TVZOOM, il giornalista racconta la nuova stagione del programma giunto alla dodicesima edizione, pronto quest’anno al trasloco su Rete4

 

Come inviato di guerra è stato ovunque, dalla Bosnia all’Afghanistan, raccontando quello che vedeva senza troppo curarsi dei fanatismi da inviato. Da dodici anni è alla guida di Terra!, il programma di intrattenimento che quest’anno trasloca su Rete4, al via domenica prossima in seconda serata. Una vita al confine la sua, mai troppo famoso, mai del tutto sconosciuto. «Io sono più il tipo da osteria che da grande ristorante», dice mentre degusta un bicchiere di vino nella minuscola enoteca romana dove ha convocato la stampa. Per dire, Alessio Vinci ha presentato il suo nuovo contenitore domenicale di Canale 5 all’Hotel Majestic nella felliniana Via Veneto. «Mi trovo più a mio agio tra la gente normale che non nei vernissage – continua Capuozzo – Sono così per carattere».

Contento del passaggio su Rete4?

«E’ una sfida che mi piace perché ho la sensazione che Rete4 sia diventata una sorta di laboratorio dove si può sperimentare con più facilità che altrove. E’ una rete che sta cambiando pelle».

Anche Terra! cambierà?

«No, la sua identità è quella di sempre, ormai è quasi un marchio. E’ un programma d’ informazione che al posto dello studio ha come cuore centrale i servizi fatti dagli inviati e il lavoro fatto sul campo».

Fate approfondimento senza mischiarvi con la politica?

«La nostra caratteristica è quella di non essere animati da passioni politiche o ideologie, ma da passione civile. Se dovessimo ricordare le nostre interviste famose saremmo a quota zero. Non è un programma militante come lo sono altri, di cui ho il massimo rispetto, ma la nostra cifra è diversa».

Un esempio di programma militante di cui hai il massimo rispetto?

«Michele Santoro, non quello del talk show, ma per la sua capacità nell’uso della telecamera e della piazza. E’ un capitolo importante nella storia del giornalismo italiano».

E del programma nuovo di Cristina Parodi, tua compagna di banca per anni al TG5, che ne pensi?

«Non l’ho mai visto, perché guardo poca tv. Sia chiaro non è che io sia convinto del fatto che il mio tipo di giornalismo sia serio e quello degli altri no. Faccio quello che mi piace. Diffido solo del buonismo».

Quindi chi le piace in tv?

«Uno come Marco Berry, ha un modo non pietoso di raccontare le storie. Su Roberto Saviano che pure stimo ho letto delle polemiche su Internet per il suo racconto sui disabili a Che tempo che fa. C’è sempre un elemento “penoso” mentre Berry va giù diretto, si può essere buoni, senza fare del buonismo. Fazio, per esempio, non è il mio genere. Ma non posso giudicare, sarebbe solo arroganza».

Di cosa vi occuperete nella prima puntata di Terra!?

«Faremo un reportage in Siria, con due inviati che seguiranno rispettivamente le truppe governative e i ribelli. Mi è costato dire ad altri di andare…»

Lo dici con rammarico, il lavoro di inviato sul campo ti manca?

«L’ho sempre continuato a fare e lo farò, anche perché il mio pubblico si aspetta questo da me, non mi limiterò a fare i raccordi tra i vari servizi. Non sono in pensione».

Tiziana Leone

(Nella foto, Tony Capuozzo)