Pubblicato il 30/09/2012, 17:05 | Scritto da La Redazione

“HUNTED”, DOVE LA SPIA È DONNA E NON PERDONA

“HUNTED”, DOVE LA SPIA È DONNA E NON PERDONA
La serie in otto episodi, in arrivo a dicembre su Sky Uno HD, è incentrata sull’agente segreto Sam Hunter, interpretata dall’attrice di “Alias”, Melissa George. Da Nikita in poi, la tv ha imparato a convivere con figure femminili, belle e toste, capaci di usare le armi, come le mani. Donne con un passato generalmente tragico, […]

La serie in otto episodi, in arrivo a dicembre su Sky Uno HD, è incentrata sull’agente segreto Sam Hunter, interpretata dall’attrice di “Alias”, Melissa George.

Da Nikita in poi, la tv ha imparato a convivere con figure femminili, belle e toste, capaci di usare le armi, come le mani. Donne con un passato generalmente tragico, assetate di vendetta. Soprattutto contro il genere maschile. Così anche Sam Hunter, affascinante agente di spionaggio capace di uccidere tre uomini con appena quattro mosse, ha i suoi scheletri nell’armadio. Ma per scoprirli bisognerà aspettare l’ultima delle otto puntate di Hunted, la serie, creata da Frank Spotnitz, tra gli sceneggiatori di X-Files, in onda su Sky Uno HD dal prossimo dicembre.

A dare il volto a questa nuova creatura dei sogni dell’immaginario maschile è l’attrice australiana Melissa George, nota ai frequentatori di telefilm, perché passata da Alias a In Treatment, senza omettere un giro tra le corsie di Grey’s Anatomy.

Costretta a infiltrarsi nella vita di un faccendiere spietato e sanguinario, Sam dovrà anche guardarsi le spalle, perché qualcuno, tra i suoi colleghi dello spionaggio, la vuole morta. Chi? Per saperlo bisognerà attendere l’ottava puntata, nessun episodio finisce, ma continua in quello successivo.

Ammette l’attrice, ospite all’anteprima del telefilm a Roma nel corso del FictionFest: «Ho girato il finale della serie nel primo giorno di riprese, era così brillante che mi sono impegnata ancor di più per renderlo credibile. Sapevo dove saremmo arrivati. Ma non tutto sarà svelato, la seconda serie è in preparazione. Ora sono in vacanza da Sam, in attesa di rimettermi i suoi scarponcini».

Lontana anni luce dalla Mrs. Smith tutta armi e spari di Angelina Jolie, con cui condivide un discreto fascino, la nuova agente riesce a tenere perfettamente sulle sue spalle una spy-story alla James Bond, grazie ai sospetti che ciascun personaggio è capace di instillare nello spettatore.

Troppo complicata forse per una storia da piccolo schermo, la serie ha la pretesa di dare un respiro cinematografico a una tv diventata ormai il refugium peccatorum del grande schermo. La stessa Melissa, diretta da Steven Soderbergh nel film L’Inglese e da David Lynch in Mulholland Drive, confessa: «In America gli artisti hanno capito che è bello far vedere il proprio lavoro ogni settimana piuttosto che comparire ogni due anni. Da quando sono arrivate in commercio le nuove televisioni ad alta definizione il cinema ha cominciato a rimpicciolirsi e le tv a ingrandirsi. Con questo telefilm abbiamo portato la tv ad un livello altissimo».

Sarà per questo che Melissa ha lottato con le unghie e con i denti per accaparrarsi un ruolo ambito, capace di assicurare una certa stabilità, anche economica, vista la sua potenziale longevità. «Questo era il ruolo della mia vita e per averlo ho dovuto attendere tre mesi, il tempo che ci ha messo la produzione per comunicarmi che ero stata scelta – ricorda l’attrice australiana – Per interpretarla ho sostenuto sette mesi di duro allenamento, i combattimenti che si vedono nella serie sono tutti reali, veri e tosti. Molti li abbiamo girati in strada. Ho imparato la tecnica Kasi, la stessa che usano Batman e James Bond sullo schermo. Nessuna donna lo aveva mai fatto prima ed essere accomunata a questi due personaggi non mi dispiace affatto».

Sam non usa tacchi, predilige scarponcini, jeans e giubbotti, il suo capello sapientemente spettinato si sposa con il suo broncio perfetto e la risposta costantemente pronta. Soprattutto quando c’è da rimettere a posto i signori uomini. «In effetti Sam è un personaggio molto dark – aggiunge Melissa – ma è il ruolo migliore che mi sia mai capitato, molto diverso dai miei precedenti. Girare Grey’s Anatomy mi ha divertito, ma non era il mio programma. Con In Treatment invece Hunted condivide un certo tipo di scrittura, anche se è molto diverso».

In onda sull’inglese Bbc e sulla americana Cinemax, la tv via cavo gemella di Hbo, la serie è stata girata a Londra. «Immagino che gli inglesi abbiano storto un po’ la bocca per il fatto che io sia australiana – conclude la George – Sono stata molti mesi in Inghilterra, la vita degli attori può essere molto solitaria, ti ritrovi lontana dagli affetti e costretta a vestire i panni di qualcun altro». Parole che Sam non avrebbe mai detto.

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Melissa George)