Pubblicato il 27/09/2012, 16:41 | Scritto da La Redazione

SANREMO PUNTA SULLA QUALITA’ E NON PIÙ SOLO SUL TALENT. VIA LA GIURIA DEMOSCOPICA

Al Festival targato Fabio Fazio si torna alla giuria di qualità, cui spetterà, con il televoto, decretare il vincitore tra i big e i giovani. Littizzetto e Baglioni nel cast, come anticipato da TVZOOM. Dubbi su Saviano

 

Nel 1999 è stato l’innovatore. Colui che ebbe il coraggio di portare un tenore e un premio Nobel sul palco dell’Ariston.

Nel 2013 già lo chiamano il “salvatore”. Ma lui, Fabio Fazio, occhiale nero, giacca nera, sorriso da primo giorno di scuola, quel modo di parlare con cui sembra sempre che inciampi nelle parole, si schermisce. «Macchè salvatore, la vita è un’altra cosa, mettiamo le cose nella giusta posizione».

Lui le ha messe consentendo ai cantanti di arrivare al Festival, cantare e non essere eliminati. Mentre tutti in Italia tagliano, Fazio raddoppia. Quattordici Big, per ventotto canzoni.

A scegliere quale eliminare nelle prime due serate saranno la giuria dei giornalisti e il televoto. Mentre per incoronare il vincitore del sabato sera il conduttore è tornato a un usato sicuro: la giuria di qualità, quella che nel 2000 con lui ancora sul palco dell’Ariston ribaltò completamente il verdetto del televoto, portando alla vittoria gli Avion Travel.

Facile capire che scegliere di non eliminare i cantanti, ma le canzoni, sia una scelta comoda per gli artisti. E’ chiaro che il meccanismo serve per mettere i CANTANTI in condizione di non subire l’onta dell’eliminazione. Fazio lo ammette, Giancarlo Leone, responsabile dell’Intrattenimento, invece vira verso l’importanza della musica, tornata finalmente al centro del Festival. Un mantra che tutti i conduttori hanno sempre ripetuto anno dopo anno. «La musica sarà più centrale degli anni scorsi – afferma Leone – Ci saranno 36 canzoni e solo nella prima fase». E pazienza se il pubblico vive di eliminazioni e sangue. Dal dito puntato di Briatore, alla faccia contrita del principe Emanuele Filiberto, l’annuncio dell’eliminazione tiene alta l’audience. Ma Leone giura che si penserà più allo spettacolo. «Non considero Fazio un personaggio di Raitre, ma un grande artista della Rai. Negli ultimi sei Festival si sono avvicendati Baudo, Bonolis, la Clerici e Morandi, ogni tanto è utile rompere la liturgia televisiva puntando su un personaggio che ha altre caratteristiche».

Dimenticate il volto scuro dell’ex direttore artistico di Gianmarco Mazzi, in eterna guerra con la Rai, intorno al tavolo della prima conferenza stampa ufficiale di Sanremo si respira un clima di serenità. Forse perché tra gli invitati manca il direttore di Raiuno, Mauro Mazza. Eppure il Festival, che si terrà dal 12 al 16 febbraio, va in onda sulla sua rete. Tempo fa il direttore aveva detto: «A Sanremo quest’anno vedrò il festival seduto in prima fila e probabilmente mi comprerò anche il biglietto». Forse è meglio che cominci a cercarlo. Anche se Leone minimizza: «Non si organizza un festival a dispetto di un direttore di rete, noi siamo i riferenti del festival, nella consapevolezza che la rete sia con noi».

Con Fazio sul palco dell’Ariston ci saranno i compagni di sempre, da Luciana Littizzetto a Claudio Baglioni. La prima non sarà una valletta, ma una co-conduttrice. Con Baglioni, di cui TVZOOM aveva già anticipato la presenza, si vuol ritornare allo spirito goliardico di Anima Mia per la serata del venerdì dedicata al Sanremo Story. Quanto a Roberto Saviano appare quasi scontato che ci sia, anche se ad oggi non fa parte del cast. Per Sanremo Fazio non percepirà alcun cachet da capogiro. «Il cachet e le condizioni per una eventuale conduzione del festival di Sanremo da parte di Fazio – dice il suo manager – erano già stabilite nel contratto che il presentatore firmò con la Rai cinque anni fa, che venne poi rinegoziato un anno fa e scade alla fine del 2014». E se i giovani per partecipare dovranno avere tra i 18 e i 34 anni e aver pubblicato già almeno due singoli, per i ragazzi dei talent che avevano monopolizzato le ultime edizioni firmate Presta-Mazzi stavolta la strada sarà in salita. Anche se Fazio garantisce: «Non c’è nessuna preclusione nei confronti di nessuno». Ma dall’aria che tira questo sarà un festival di elite, senza super ospiti italiani per non far torto a nessuno. Quanto agli stranieri ci saranno «purché non in promozione».

Nessuna paura politica, le elezioni che a febbraio saranno alle porte, al Sanremo di Fazio non entreranno. Qualcuno forse sentirà la mancanza della farfallina di Belèn. «Credo che quella storia sia stata ampliata ad arte – dice Leone – Dubito che stavolta seguiremo quei meccanismi». Si torna sulla retta via. La Tarantola dall’alto vigila.

Tiziana Leone

(Nella foto, la facciata del Teatro Ariston)