“TI LASCIO UNA CANZONE”: IO STO CON LA CLERICI E NON CON IL MOIGE
Una bambina piange dopo l’eliminazione alla gara canora e viene lanciata la fatwa contro il programma e la conduttrice. La solita ipocrisia: prima ci divertiamo a vedere i bambini che scimmiottano gli adulti e poi ci lamentiamo se hanno le stesse reazioni.
Trovo francamente assurda la polemica scatenata dalla stampa contro il programma di Rai1, Ti lascio una canzone, e ripresa dal Moige. Il Movimento Italiano Genitori ha denunciato la trasmissione di Antonella Clerici al Garante per l’infanzia e l’adolescenza: «La puntata di sabato conferma l’inadeguatezza della nuova edizione di questo talent show: non è più il format piacevole dedicato ai giovanissimi, della scorsa edizione, che suscitava sorrisi e tenerezza. Quest’anno si è vergognosamente trasformato in un programma assolutamente inadatto all’età dei suoi minori protagonisti» ha affermato Elisabetta Scala, responsabile dell’Osservatorio Media del Moige.
In realtà il format è quello dell’anno scorso, che tanto era piaciuto. Simile a Io canto condotto da Gerry Scotti su Canale 5, discendente dal mitico Piccoli fan con Sandra Milo e, comunque, tutti figli dello storico Zecchino d’oro. Insomma, ma di cosa stiamo parlando? Da che esiste la televisione italiana, esistono bambini che si esibiscono su un palco, che gareggiano cantando, che scimmiottano Sanremo. Una bambina ha pianto dopo un’esclusione e così è iniziata la fatwa contro la Clerici. Ma i bambini piangono se prendono un brutto voto a scuola, se perdono a calcetto con gli amici, se perdono la gara di nuoto e, ovviamente, se vengono esclusi da una gara di canto. Ci divertiamo tanto a vederli scimmiottare gli adulti e poi ci lamentiamo se hanno le stesse reazioni?
Basta con questa ipocrisia: o si decide che i bambini in televisione non ci devono andare del tutto (e io sarei d’accordo), oppure non ci stupiamo se per una delusione piangono, come è normale che sia.
(Nella foto Antonella Clerici a Ti lascio una canzone)