Pubblicato il 22/09/2012, 12:34 | Scritto da La Redazione

ALDO GRASSO PROMUOVE “PECHINO EXPRESS”: «UNA GRANDE SCOMMESSA»

ALDO GRASSO PROMUOVE “PECHINO EXPRESS”: «UNA GRANDE SCOMMESSA»
Il critico del “Corriere della sera” oggi scrive positivamente del nuovo programma di Rai2, condotto da Emanuele Filiberto di Savoia. Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 71, di Aldo Grasso. «Pechino Express» grande scommessa È un esperimento curioso quello di «Pechino Express», il nuovo reality d’avventura di Rai2, ideale evoluzione «dell’Isola dei famosi» (giovedì, ore […]

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Il critico del “Corriere della sera” oggi scrive positivamente del nuovo programma di Rai2, condotto da Emanuele Filiberto di Savoia.

Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 71, di Aldo Grasso.

«Pechino Express» grande scommessa

È un esperimento curioso quello di «Pechino Express», il nuovo reality d’avventura di Rai2, ideale evoluzione «dell’Isola dei famosi» (giovedì, ore 21.05). Il format, già utilizzato con successo da alcuni anni in diversi paesi del mondo, è davvero interessante e Magnolia gli ha costruito intorno una produzione d’eccellenza: dieci coppie di concorrenti, vip e persone comuni, abbinati secondo diverse logiche (ci sono fidanzati, parenti, colleghi di lavoro), devono compiere un tragitto di 10.000 chilometri, da Haridwar in India fino alla capitale cinese, potendo contare esclusivamente su un budget di due euro al giorno. La gran parte del viaggio si svolge così grazie a passaggi in autostop (raccattati in un inglese stentato), affidandosi allo spirito di ospitalità della popolazione locale per trovare un riparo per la notte e qualcosa da mangiare. Vince ogni tappa la coppia che arriva per prima al punto d’incontro stabilito, mentre gli ultimi sono a rischio eliminazione.

Per il carattere innovativo di molti suoi aspetti, «Pechino» rappresenta una grande scommessa per la tv generalista: non è in diretta, ha un ritmo molto serrato, bisogna concentrarsi per seguire il racconto «a incastro» delle vicende delle dieci coppie. Come in tutti i reality, anche in questo il casting è tutto. Certo, c’è il fascino della cultura e della storia indiana, ci sono i paesaggi mozzafiato, c’è lo spirito d’avventura. Ma saranno i suoi personaggi a decretarne nel bene o nel male le fortune: su tutti l’insopportabile drama queen Simona Izzo e il figlio Francesco, che s’insultano a colpi di «radical chic», l’inglese traballante delle due veline («Se ero più cessa a quest’ora sapevo l’inglese»), Costantino della Gherardesca e il nipote Barù, dai salotti di Milano ai risciò indiani. Minimo, per fortuna, ma del tutto ingiustificato l’apporto al programma del «conduttore» Emanuele Filiberto.