Pubblicato il 17/09/2012, 17:26 | Scritto da La Redazione

IL PROCURATORE NAZIONALE ANTIMAFIA CONTRO LE FICTION COME “IL CAPO DEI CAPI”

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{Summary}Va in onda questa sera alle 23 su Rai Storia la prima delle dodici puntate in cui Pietro Grasso spiega il fenomeno mafioso. In modo decisamente diverso da come fanno certe fiction.{/Summary}

«Bisogna sempre parlare di mafia, ma bisogna parlarne nel modo giusto per non creare falsi miti». Piero Grasso, il Procuratore Nazionale Antimafia, lascia nelle aule dei tribunali i termini legali e giudiziali e porta in televisione parole semplici, dirette, utili per fare quelle Lezioni di mafia che Giovanni Falcone nel 1992 non aveva fatto in tempo a registrare. Lo fa anche perché la tv smetta di raccontare Cosa Nostra con attori belli e scene all’ultimo respiro, in perfetto stile da fiction. «Un’informazione sbagliata può produrre effetti non voluti, come è stato con la fiction Il capo dei capi – tuona Grasso, alla presentazione del programma al Prix Italia a Torino – Si è più attratti dalle rappresentazioni del male che del bene, ma ritengo che soprattutto per le giovani generazioni ci vorrebbero dei correttivi, come creare all’interno della fiction stessa anche figure alternative al male, che possano portare a un contraddittorio per fare riflettere sull’effettivo valore di questi personaggi».

Nel 1992 era stato il direttore del Tg2 Alberto La Volpe a chiamare il giudice ucciso poi a Capaci per tenere Lezioni di mafia, ora è il direttore di Rai Educational, Silvia Calandrelli, a consegnare a Grasso le chiavi per dodici puntate, al via oggi alle 23 su Rai Storia. Il racconto si snoda lungo le tracce di vita di Cosa Nostra, tra usanze, stili, usi, economia, omicidi, con l’aiuto di filmati, interviste, testimonianze. «La Rai e io crediamo che la cultura della legalità sia un compito del servizio pubblico e che queste lezioni di mafia lo assolvano – sottolinea  il presidente della Rai Anna Maria Tarantola – Questo programma intende spiegare ai giovani cui è rivolto quelli che sono i meccanismi della mafia perché per prevenire bisogna conoscere».

Le lezioni, oltre alla diffusione televisiva su Rai Storia ogni lunedì alle 23.00 e domenica alle 20.30, saranno utilizzate con modularità diverse sia sul sito www. raistoria.rai.it sia come strumenti didattici per i giovani. «La legalità non può essere il tema degli eventi, ma deve essere il tema di tutti i 200 giorni di scuola perché i ragazzi devono imparare come si cresce nella legalità» ricorda il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo.

Dai ragazzi, ai bambini, Cosa Nostra è sempre al centro del racconto: il cartone animato La missione di 3P è dedicato a Don Pino Puglisi, il sacerdote palermitano ucciso per il suo impegno civile. «Don Pino Puglisi era un uomo che difendeva i deboli. Ha pagato con la vita – afferma il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, ospite del Prix Italia – Allora io dico: ragazzi, conquistate la vostra vita. Abbiate il coraggio di denunciare, il coraggio di dire no e rispettate tutte le norme, quelle piccole e quelle grandi».

Il cartoon presentato a Torino in anteprima, è diretto da Rosalba Vitellaro. «Non si tratta di una favola – conclude l’autrice – ma di una storia che ha preso spunto da alcuni episodi reali della vita di padre Puglisi e dei ragazzi che sono stati accolti nel centro di accoglienza Padre Nostra tutt’ora operativo». A prestare le voci ai protagonisti del film, gli attori Leo Gullotta, Donatella Finocchiaro e Claudio Gioè.


Tiziana Leone

 

(Nella foto Piero Grasso)