Pubblicato il 14/09/2012, 09:28 | Scritto da La Redazione

FABIO VOLO: «IL NUOVO PROGRAMMA SARÀ PIÙ SEMPLICE»

FABIO VOLO: «IL NUOVO PROGRAMMA SARÀ PIÙ SEMPLICE»
Il conduttore-scrittore, in un’intervista al quotidiano “La Stampa”, racconta i progetti futuri e le novità del “Volo in diretta”. Rassegna stampa: La Stampa, pagina 31, di Francesco Rigatelli. «Il segreto del successo? Alzarsi alle 7 di mattina» Fabio Volo stasera ospite al Festival di Filosofia: “Non basta il talento, ci vuole molto lavoro”. Partito da […]

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Il conduttore-scrittore, in un’intervista al quotidiano “La Stampa”, racconta i progetti futuri e le novità del “Volo in diretta”.

Rassegna stampa: La Stampa, pagina 31, di Francesco Rigatelli.

«Il segreto del successo? Alzarsi alle 7 di mattina»

Fabio Volo stasera ospite al Festival di Filosofia: “Non basta il talento, ci vuole molto lavoro”.

Partito da Milano con un furgone per le riprese della seconda stagione di Volo in diretta. «Inizia il 9 ottobre su Rai 3. Tra Scilla in Calabria e Cefalù in Sicilia rigiro Comizi d’amore di Pasolini». Poi Fabio Volo, 40 anni appena compiuti, scende dal furgone e sale su un aereo per la piazza Grande di Modena, dove stasera partecipa al Festival Filosofia sul tema Qualcosa di più dalla vita. «Mi hanno chiamato e vado. Quando mi ricapita?».

Su Twitter ha scritto: «Dai siate sinceri… la metà di chi si indigna per la mia presenza al Festival Filosofia non sapeva neanche che esistesse».

«Non credo si siano arrabbiati veramente. Io lo prendo come un gioco. Nel caso, mi confronterò e cambieranno idea».

La filosofia di Fabio Volo?

«Non ho una filosofia di vita. Sono stato fortunato, se mi lamento io… Dunque sono sereno. Gli altri sono ossessionati dal perché tutto ciò che faccio funzioni, ma il motivo è semplice. Uno nella vita deve scegliere cosa fare e provarci. Non avendo sovrastrutture e traumi forse per me è stato più facile, ma… come scrive il mio collega Seneca… Non c’è vento a favore per il marinaio che non sa dove andare».

Parla di lamento, lei che ha girato programmi a Barcellona, a Parigi e a New York trova lagnosi gli italiani?

«Un popolo di mammoni. E che fai con la mamma? Ci si tende a lamentare. Non credo di esser riuscito a fare le mie cose perché ho talento ma perché ho lavorato molto e con determinazione».

Luglio e agosto offline dai suoi 400 mila folfower. Si è disintossicato?

«D’estate non guardo il telefono. L’anno scorso ho scritto l’ultimo libro, in questi mesi mi sono dedicato ai lavori manuali: ho costruito mobili, ho sistemato l’impianto elettrico, ho dipinto casa mia al mare. Ho messo anche il forno a legna e faccio il pane e le pizze. Poi da quando ho una compagna non la metto in fondo alla lista delle cose da fare…».

Fabio Volo è montiano?

«Non si può analizzare questo governo senza pensare al prima. Monti è il preside che entra in classe perché manca il professore. Poi con la scusa che è necessario calca un po’ la mano».

E Grillo?

«Un atteggiamento il suo che ho già visto. Non dico che la sobrietà di Monti sia meglio però gli insulti di Grillo sono superati».

Di lei si è parlato tanto, cosa non si sa ancora?

«Per esempio che i miei amici mi sfottono perché vado a dormire presto e mi alzo alle 7 anche in vacanza adoro il mattino».

Qualcosa che lei ha scoperto di sé invece?

«Il non prendermi sul serio all’inizio mi faceva sospettare che non volessi crescere e invece mi ha aiutato molto quando l’attenzione nei miei confronti ha superato il normale. All’inizio ero simpatico a tutti poi coi libri ho avuto diversi antipatizzanti, che però paradossalmente mi hanno spinto ancora più in alto nel gradimento complessivo».

La fama dà problemi? Citavamo i 400 mila follower… Ci pensa quando scrive su Twitter?

«Che poi rimbalza su Facebook dove ne ho 900 mila… Di solito scrivo in auto e faccio un sacco di errori. Ma no, non ci penso… Vengo da una famiglia con problemi reali. Pignoramenti, cambiali, ora mi diverto. Se dicessi che ho dei problemi meriterei di annegare nel mare… Ho un cuore pieno di gratitudine e col mio lavoro sono riuscito a migliorare la vita della mia famiglia».

A proposito di lavoro… Anche quest’anno tv, radio, libri e cinema?

«Ora mi occupo del programma, appena lo finisco mi metto a scrivere un nuovo libro. Ho già alcune idee. Poi a gennaio dovrei ricominciare a Radio Deejay. E sempre a gennaio esce il film Studio illegale in cui interpreto un giovane avvocato tra grandi studi legali d’affari milanesi. Magari un giorno farò una regia mia… Vogliamo toglierci questa soddisfazione? Píù per dar fastidio che fare un film! Mi interessano i rapporti famigliari, non essendo io immaturamente padre, i genitori che invecchiano…».

Il programma nuovo com’è?

«Più semplice e divertente. L’anno scorso dovevo attrarre i giovani e mantenere il pubblico di Rai 3. Scherzare e essere conservatore al contempo è stato complicato, anche per gli ascolti. Sul finale abbiamo recuperato però. Quest’anno possiamo scendere e far festa. Più esterne, per esempio. Vorrei incontrare Bauman, l’anno scorso non ci sono riuscito, ma magari io aggancio al Festival Filosofia…».