Pubblicato il 14/09/2012, 10:26 | Scritto da La Redazione

IL DIRETTORE COMMERCIALE DELLA RAI SPIN DOCTOR DI RENZI

IL DIRETTORE COMMERCIALE DELLA RAI SPIN DOCTOR DI RENZI
Luigi De Siervo era dietro le quinte della convention del sindaco di Firenze, come consigliere e suggeritore. Ma ssicura: «Sono solo un amico, non faccio parte dello staff». Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 18, di Paolo Conti. L’aiuto di De Siervo, manager alla Rai: mi sono messo in ferie L’amico: Il figlio del costituzionalista. […]

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Luigi De Siervo era dietro le quinte della convention del sindaco di Firenze, come consigliere e suggeritore. Ma ssicura: «Sono solo un amico, non faccio parte dello staff».

Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 18, di Paolo Conti.

L’aiuto di De Siervo, manager alla Rai: mi sono messo in ferie

L’amico: Il figlio del costituzionalista.

«Non faccio parte di nessuno staff… il mio è un semplice supporto tra vecchi e sinceri amici. Posso dargli qualche consiglio sul piano della comunicazione. Ma davvero niente di più. Né qualcosa cambierebbe se Matteo raggiungesse gli obiettivi che si pone». Luigi De Siervo, fiorentino doc, classe 1969, da due anni direttore commerciale di quella Rai in cui lavora dal 1999 (primo incarico a Rai Trade con Roberto Di Russo) da ieri è protagonista di un regolamento di conti interni al Pd assai eloquente sul clima che regna in quel partito. Il bersaniano Ortano Giovannelli, avendo saputo della presenza di De Siervo dietro alle quinte a Verona, lo ha attaccato in una dichiarazione: «Si dice sempre fuori i partiti dalla Rai. Ma questo non significa che non sarebbe giusto anche l’inverso: fuori la Rai dalla politica».

Il tutto premesso da un breve flash biografico sull’interessato («figlio dell’ex presidente della Corte Costituzionale, Ugo») ineccepibile quanto inevitabilmente malizioso nel contesto. Nonché una considerazione: «Giorgio Gori ha annunciato le dimissioni da qualsiasi incarico e la vendita di tutte le azioni possedute nella Zodiak». Interrogativo non esplicito: e De Siervo? E così i riflettori si sono accesi su un personaggio indubbiamente potente a viale Mazzini (il direttore commerciale della tv pubblica pilota ben 150 persone e vende nel mondo i diritti di prodotti intellettuali come Montalbano, cura le convenzioni con i ministeri, guida la casa editrice Eri e le edizioni musicali Rai) ma ignoto al grande pubblico. Ora la discesa in campo nelle primarie del Pd del suo vecchio amico Renzi ne ha fatto un caso: «Mi sono messo in ferie e ho dato una mano a Matteo. Suggerimenti sui contenuti del discorso, sugli slogan, magari su qualche battuta. Certe volte mi asseconda, altre volte no. Appunto: come si fa tra amici. Ecco, per esempio Giorgio Gori fa parte del suo staff. Io no. E non ne farò mai parte. Il mio posto è alla Rai».

La consuetudine con Renzi risale a quando la sorella di De Siervo, Lucia (ora capo della segreteria del sindaco di Firenze ed ex assessore nella giunta Domenici) condivideva lo stesso gruppo di Scout cattolici di Renzi. Luigi è più grande di Matteo e Lucia (entrambi classe 1975) e il rapporto con Renzi è arrivato dopo: «Ci siamo ritrovati sui valori. Le radici cattoliche. Un’idea di famiglia non di forma ma di sostanza». Le radici: a casa De Siervo era spesso ospite Roberto Ruffilli, il senatore Dc trucidato dalle brigate rosse il 16 aprile 1988.

La famiglia: Luigi De Siervo è sposato, padre di tre figli maschi, gite e capodanni con i Renzi. L’attitudine di De Siervo alla comunicazione è sperimentata dal 1990, anno di fermenti nell’università fiorentina. Luigi riuscì, in un’assemblea di 1.350 persone, a far passare per tre voti una sua mozione in cui l’occupazione «coabitava» con una commissione paritetica professori-studenti sulla riforma Ruberti e sulla didattica. Ne parlò il Tg1, un caso nazionale. Adesso c’è la Rai. Dove viene descritto come un forte lavoratore, creativo, indifferente agli orari. Un giudizio politicamente trasversale: fu l’ex direttore generale Mauro Masi, uomo certo non designato dal Pd, a volerlo alla direzione commerciale. Problemi da viale Mazzini dopo Verona? «Sono a piena disposizione dell’azienda per qualsiasi chiarimento, anche se non credo ci sia nulla di cui io debba rimproverarmi». Vallo a spiegare ai bersaniani.