Pubblicato il 09/09/2012, 18:01 | Scritto da La Redazione

LILLI GRUBER: «IL TG1? STO BENE A LA7, ANCHE SE MI MANCA IL MIO MESTIERE DI INVIATA ALL’ESTERO»

LILLI GRUBER: «IL TG1? STO BENE A LA7, ANCHE SE MI MANCA IL MIO MESTIERE DI INVIATA ALL’ESTERO»
{Summary}Lilli Gruber  domani  torna su La7 con Otto e mezzo . TVZOOM racconta l’incontro in cui la giornalista ha presentato la nuova stagione del suo programma. {/Summary} La verità esce alla fine del lungo pranzo romano al quale Lilli Gruber ha invitato alcuni giornalisti per parlare della nuova stagione di Otto e mezzo, al via […]

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{Summary}Lilli Gruber  domani  torna su La7 con Otto e mezzo . TVZOOM racconta l’incontro in cui la giornalista ha presentato la nuova stagione del suo programma. {/Summary}

La verità esce alla fine del lungo pranzo romano al quale Lilli Gruber ha invitato alcuni giornalisti per parlare della nuova stagione di Otto e mezzo, al via domani alle 20.30 su La7. «A sentirvi parlare – sorride – immagino che dopo questo lungo pranzo scriverete solo una breve». Non noi.

In effetti a voler cercare notizie in una trasmissione “politica” al suo quarto anno consecutivo, condotta da una giornalista avulsa dal mondo delle chiacchiere, approvata e sostenuta da un direttore come Paolo Ruffini che non eccelle in eloquio, l’impresa appare alquanto complessa.

E allora cerchiamo il profilo, quel che i quotidiani che non scriveranno una riga definiscono “il colore” di una conferenza stampa, accompagnata da un pranzo dove il pesce servito era decisamente diverso da quel merluzzo bianco mangiato la scorsa settimana dai nuovi vertici di Viale Mazzini.

Jeans e maglia bianca a maniche lunghe, capelli sciolti, gambe esilissime, sandali neri, Lilli Gruber, che per vent’anni ha offerto le notizie dal Tg1, inventandosi la celebre posizione di tre quarti, con braccio allungato elegantemente sulla scrivania, è molto più simpatica di quanto la sua immagine possa far credere. E questa è già una notizia.

Di contro non si sbilancia mai.

Proviamo a parlare dei nuovi vertici Rai. «Seguo con interesse e simpatia quel che faranno i nuovi vertici Rai – dice a TVZOOM – Credo che si avvarranno delle ottime competenze che in Rai non mancano». A sentire Michele Santoro, che presto debutterà su La7, non sembra così: li vede già come i Professori che arrivarono in Rai, tagliarono tutto, ma non si curarono affatto dei progetti editoriali. «I nuovi vertici avranno imparato dalla Rai dei professori e certi errori non li rifaranno – aggiunge la Gruber – Un’azienda radio-televisiva è fatta di tantissime cose e credo che l’ultima cosa che faranno sarà dimenticarsi del prodotto». Diplomatica, no?

Ma torniamo al “colore”. 

Scopriamo che per andare in onda in diretta, ogni giorno, da settembre a giugno, per un totale di oltre 200 puntate ci vuole una salute di ferro. «Non mi posso permettere di ammalarmi, per cui nella mia vita ci vuole molta disciplina». Onestamente si capiva. «Mi sveglio, leggo i quotidiani, guardo gli ascolti, sento il direttore, varie altre telefonate, poi vado in redazione, la diretta e a casa verso le dieci di sera. La mattina cerco anche di fare un po’ di sport. E’ chiaro che alle dieci vado a dormire». E’ chiaro.

«E comunque – aggiunge – Dopo aver fatto il Tg1 per 20 anni sei già strutturato fisicamente e mentalmente per una diretta quotidiana».

Ecco, il Tg1. Per esempio. Da mesi il nome di Lilli Gruber spunta tra quelli papabili come nuovo direttore al posto dello “scaduto” Alberto Maccari. «Mi lusinga molto il fatto di essere presa in considerazione per quello che resta il più grande telegiornale italiano, ma sarei in difficoltà se me lo chiedessero oggi, perché da quattro anni lavoro in una rete che mi ha sempre garantito la massima autonomia professionale. E’ un elemento che so molto apprezzare avendo lavorato per tanti anni nel servizio pubblico». Accanto alla Gruber c’è la statua di Ruffini. Impenetrabile. Uno che non si è smosso neanche quando a Raitre gli volevano levare Fazio e Saviano.

Lilli lo guarda. «Che altre risposta volevate?»

Sul Santoro fuoriclasse che La7 ha preferiamo sorvolare, sul Monti che non è andato da Vespa ma andrà a Otto e mezzo pure, meglio chiudere con un sospiro che la giornalista si concede a fine incontro ricordando il Tg1. «Ammetto che fare l’inviato di estero, come facevo al Tg1 mi manca…però qui a La7 sto benissimo, mi danno autonomia professionale, ho una redazione felice di venire a lavorare, mi diverto».

Preferivamo si fermasse al “mi manca”.

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Lilli Gruber)