LE NUOVE “DESPERATE” FORMATO TEXANO

Tra complotti, humor nero e massime religiose, gli stereotipi (appositamente estremizzati) del Texas arrivano, dal 5 settembre alle 21, su Fox Life HD, con Good Christian. Dopo Wisteria Lane, Chatwin e la California, la macchina distruttrice dell’immagine ordinata, precisa e perfetta dell’upper middle class americana si abbatte sul Texas.

Rassegna Stampa: Sky SevenDays, settimana dal 31 agosto al 6 settembre, di Alessia Barbiero

Le nuove Desperate

“Desperate” formato texano. Occhio per occhio, dente per dente: la vita poco religiosa dell’upper middle class Usa

Dopo Wisteria Lane, Chatwin e la California, la macchina distruttrice dell’immagine ordinata, precisa e perfetta dell’upper middle class americana si abbatte sul Texas. Non ci saranno i corpi senza vita, surgelati e chiusi nello scantinato di casa (come quello del marito della signora McCluskey in Desperate Housewives), né i signori distinti in giacca e cravatta pronti a farsi di erba in ogni occasione come in Weeds, ma l’impronta è quella. La Dallas di Amiche Nemiche (Fox Life HD, mercoledì 5 ore 21.00) non viaggia poi molto lontano dalle altre due serie sopramenzionate o dal teen che l’anno scorso ha conquistato l’America,Suburgatory: l’assolata capitale dello Stato roccaforte del pensiero repubblicano ci appare un’inarrestabile insieme di cliché, pronti a cadere, puntata dopo puntata, come birilli.

Ecco che le bravi mogli di Dallas, le Good Christian del titolo originale (affiancate al termine bitches “stronzette” in un primo momento, poi a belles, “reginette di bellezza”, e portate infine sul piccolo schermo con la sigla GCB), sono in realtà vipere pronte a tutto pur di farla pagare alla loro rivale per eccellenza, Amanda, ritornata in città dopo la fine del suo matrimonio. Gli sgarri del passato non vengono perdonati: Amanda da ragazzina era una bulla e le vittime delle sue offese non sono pronte a porgerle l’altra guancia. Forti di quel “occhio per occhio, dente per dente”.
Sacro e profano si scontrano e si incontrano in questa serie e trovano la loro perfetta rappresentazione nella figura di Carlene (Kristin Chenoweth), da un lato pia e devota, dall’altro stronzetta di prima categoria, stretta nei suoi vestiti attillati, nei sui tacchi dodici e nascosta dietro a chili e chili di silicone. E tra complotti, humor nero e massime religiose, gli stereotipi (appositamente estremizzati) del Texas si macchiano d’olio, fritti insieme agli anelli di cipolla immancabili ad ogni pasto. Buttando così all’ortiche quella convinzione, tanto cara agli americani per bene, che a definire una persona sia il suo status sociale.

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