Pubblicato il 27/08/2012, 09:35 | Scritto da La Redazione

PUGLIA: IL CODACONS PENSA A UNA CLASS ACTION CONTRO LA RAI

PUGLIA: IL CODACONS PENSA A UNA CLASS ACTION CONTRO LA RAI
In alcune regioni il passaggio al digitale terrestre ha comportato problemi di segnale, non ancora risolti. E l’associazione dei consumatori è sul piede di guerra per chiedere rimborsi del canone. Rassegna stampa: La Gazzetta del Mezzogiorno, pagina 8. Codacons sul piede di guerra: «Class action contro la Rai» Gli utenti e continua la «discarica selvaggia» […]

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In alcune regioni il passaggio al digitale terrestre ha comportato problemi di segnale, non ancora risolti. E l’associazione dei consumatori è sul piede di guerra per chiedere rimborsi del canone.

Rassegna stampa: La Gazzetta del Mezzogiorno, pagina 8.

Codacons sul piede di guerra: «Class action contro la Rai»

Gli utenti e continua la «discarica selvaggia» dei vecchi televisori. Segnale ancora debole in molte zone della Puglia.

«Chi paga il canone Rai non deve subire questo trattamento. Ora basta». Francesco Logoluso, presidente della sezione di Barletta del Codacons, ha di che lamentarsi tenuto conto che da mesi riceve «segnalazioni di cittadini assolutamente esasperati da questo disservizio». «La mancanza del servizio, voglio ricordarlo già presente durante gli Europei di calcio e durante le Olimpiadi, continua a creare innumerevoli problemi. I vari tecnici interpellati confermano che il segnale Rai del digitale terrestre è ancora debole – prosegue Logoluso -. Il segretario nazionale del Codacons ha già dato mandato di presentare un esposto all’Agicom per questa situazione. In ultimo, ma non per ultimo, faccio presente che il pagamento del canone Rai presuppone l’erogazione di un servizio e non escludo la possibilità di un’eventuale class action contro la Rai per ottenere un parziale rimborso del canone, atteso il debole o inesistente segnale sul digitale terrestre a oltre tre mesi dal passaggio nella nostra regione».

Purtroppo, però, è sempre più frequente imbattersi in vere e proprie discariche selvagge formate da vecchi televisori abbandonati, quasi sempre, accanto ai cassonetti dei rifiuti. Uno spettacolo indecoroso, oltre che nocivo per la salute e l’ambiente, che meriterebbe un’attenzione particolare in termini di controllo e di applicazione delle sanzioni. È bene ricordare che la moda di disfarsi in maniera barbara e incivile della Tv crea non pochi problemi all’ambiente e alla sicurezza dei cittadini. Non è difficile immaginare che molti dei componenti interni sono non proprio compatibili con il nostro benessere. Il rifiuto elettronico non può e non deve essere trattato alla stregua di uno normale. Al contrario necessita di uno speciale smaltimento regolato dal Leggi in materia di ambiente. Un televisore classico con tubo catodico contiene vetro (48%); plastica (16%); ferro (12%); rame (3%) e alluminio (0,4%), tutti materiali riciclabili che se smaltiti correttamente potrebbero anche produrre un beneficio economico. E proprio impossibile pensarci? (giu. dim.)