Pubblicato il 26/08/2012, 12:04 | Scritto da La Redazione

GABRIEL GARKO: «I RUOLI DA BUONO MI ANNOIANO, MEGLIO FARE IL CATTIVO»

GABRIEL GARKO: «I RUOLI DA BUONO MI ANNOIANO, MEGLIO FARE IL CATTIVO»
L’attore, in un’intervista al “QN”, parla della nuova serie della fiction campioni di ascolti “L’onore e il rispetto”. E in maniera lapidaria sentenzia: «Il cinema è finito». Rassegna stampa: QN Quotidiano Nazionale, pagina 28, di Beatrice Bertuccioli. Bello e cattivo: «I buoni sono noiosi» Gabriel Garko torna in tv con le fiction. «Ma per il […]

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L’attore, in un’intervista al “QN”, parla della nuova serie della fiction campioni di ascolti “L’onore e il rispetto”. E in maniera lapidaria sentenzia: «Il cinema è finito».

Rassegna stampa: QN Quotidiano Nazionale, pagina 28, di Beatrice Bertuccioli.

Bello e cattivo: «I buoni sono noiosi»

Gabriel Garko torna in tv con le fiction. «Ma per il cinema potrei ingrassare».

È il bello e dannato della televisione. Seducente e quasi sempre cattivissimo, con la sua fascinosa presenza Gabriel Garko trascina al successo fiction che già dal titolo promettono storie a tinte forti, in bilico tra fotoromanzo e melò. Prodotte quasi sempre dalla Ares di Alberto Tarallo per Mediaset, serie come “Il peccato e la vergogna” e “L’onore e il rispetto” sono campioni di ascolti. E ne sa qualcosa Antonella Clerici, che ormai da anni tenta con i suoi programmi di evitare il confronto-scontro con il Garko mafioso o fascista e seduttore. «Effettivamente penso di essere diventato il suo incubo», osserva divertito Garko. Si appresta a tornare su Canale 5, in prima serata del martedì con la terza serie de “L’onore e il rispetto”, sei episodi da un’ora e quaranta ciascuno a partire dall’11 settembre. New entry di questa serie, Giuliana De Sio, la perfida “tripolina” che scoprirà di condividere con Tonio (Garko) la stessa sete di vendetta e gli stessi nemici.

Garko, com’è il suo Tonio in questa terza serie?

«È cambiato. Tonio Fortebracci, il mio personaggio, ha acquisito una diversa consapevolezza, è maturato, vorrebbe diventare padre, mettere su famiglia. Insomma, vorrebbe provarci a diventare buono. Poi, però, quello che accade, azzera tutti i suoi programmi».

Insomma, le piace fare ancora una volta il bello e dannato?

«È la mia debolezza, mi piacciono i cattivi. I buoni sono in genere noiosi, e non accetterei di interpretare un buono noioso. Comunque, faccio anche personaggi diversi. Sarò Rodolfo Valentino in una fiction che gireremo tra pochi giorni in Bulgaria, e lì ballerò e canterò anche. E poi dovrei interpretare il ruolo dell’imperatore ne “Le memorie di Adriano”, per la Rai».

E intanto sta finendo anche le riprese della seconda serie de “Il peccato e la vergogna”. Qual è secondo lei il segreto del successo di queste fiction?

«Gli ingredienti che si trovano in tutte le fiction della Ares: l’evasione che offrono al pubblico, la possibilità di dimenticare i problemi quotidiani seguendo storie ambientate in altre epoche».

Storie forti, ma anche la realtà è spesso terribile.

«La realtà è molto peggio. Accadono delle cose, come il padre che ha buttato il proprio bambino nel Tevere, che non oseremmo mettere nelle fiction. Se la mattina, quando mi alzo, vedo il telegiornale, mi passa la voglia di fare colazione».

Lei è considerato un sex symbol e viene spesso mostrato in tutta la sua avvenenza. Le fa piacere?

«Se accade, è perché io sono d’accordo. Ma per un ruolo interessante, non esiterei anche a imbruttirmi o a ingrassare».

Solo tv. Niente cinema?

«Mi piacerebbe, ma il cinema non esiste più. Ruoli come quello che mi ha affidato Ferzan Ozpetek ne “Le fate ignoranti” quando capitano?».

Hollywood non la tenta?

«È il sogno di chiunque faccia questo mestiere. Ho già ricevuto due proposte, ma le ho rifiutate perché non mi piacevano i copioni. Una era per un film da girare alle Hawaii, l’altra per una soap opera, e mi avrebbero dato un compenso molto alto. Ma se devo fare il mio ingresso nel mercato americano, voglio farlo alla grande».