Pubblicato il 17/08/2012, 10:04 | Scritto da La Redazione

GRILLO CONTRO I SUOI: «PAGARE PER ANDARE IN TV È COME PAGARE PER ANDARE AL PROPRIO FUNERALE»

GRILLO CONTRO I SUOI: «PAGARE PER ANDARE IN TV È COME PAGARE PER ANDARE AL PROPRIO FUNERALE»
Il comico ligure striglia pubblicamente i suoi politici del Movimento 5 stelle e attacca frontalmente i media: «Spargono odio su di noi». Rassegna stampa: QN Quotidiano Nazionale, pagina 8. Interviste tv a pagamento, scontro a 5 stelle. Grillo ai suoi: «È come comprarsi il funerale» Il guru della Rete contro i media: «Spargono odio su […]

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Il comico ligure striglia pubblicamente i suoi politici del Movimento 5 stelle e attacca frontalmente i media: «Spargono odio su di noi».

Rassegna stampa: QN Quotidiano Nazionale, pagina 8.

Interviste tv a pagamento, scontro a 5 stelle. Grillo ai suoi: «È come comprarsi il funerale»

Il guru della Rete contro i media: «Spargono odio su di noi». La replica dei giornalisti.

Non è un amante dei media tradizionali, Beppe Grillo. Soprattutto dopo che, con la vittoria del Movimento 5 stelle a Parma, «spargono odio su di me e sul movimento». Più che prevedibile, quindi, che il guru anti Casta non abbia apprezzato l’uso di fondi regionali da parte del consigliere emiliano a 5 stelle, Giovanni Favia, per ottenere spazi informativi su emittenti locali. E la strigliata non si fa attendere: «Pagare per andare in tv è come pagare per andare al proprio funerale». Un rimprovero che arriva prima sul blog (naturalmente) e poi in una telefonata, in cui il leader del Movimento invita il consigliere a dare un taglio alle comparsate televisive.

E tra i militanti è subito scontro. Ci sono i tradizionalisti: rigorosi e duri. E poi ci sono quelli più morbidi e comprensivi. Che credono che sia utile far conoscere il Movimento anche a chi non usa internet. Ma spinto tra le varie correnti, Favia, che già in passato e per altre ragioni si era scontrato con Grillo, è costretto a intervenire. Smentendo voci di «una scomunica» da parte di Grillo. Anche se non nasconde la stizza. E le critiche del suo leader, a dir la verità, l’hanno piuttosto indispettito: «Avrei preferito che Grillo spiegasse meglio la questione – ha detto -. Capisco che si senta attaccato, ma non ho fatto un utilizzo illegale dei finanziamenti della Regione». Il dito puntato non si fa attendere, tra i partiti. Il leader della Lega, Roberto Maroni ironizza: «I grillini si adeguano in fretta a quei comportamenti che in pubblico tanto criticano. E allora un bel Vaffa alla nuova ipocrisia grillesca». Per Grillo la questione è diversa: «C’è chi fa carriera sull’odio 5 Stelle, pubblica libri per spiegare che è solo un’operazione commerciale, ma è un esperimento basato sul nulla». Non si fa attendere la replica del presidente dell’Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino: «Gli insulti ai giornalisti rientrano in uno stantio repertorio di chi considera liberi solo quanti scodinzolano perfino davanti alle sciocchezze che non solo in agosto vengono dette».