Pubblicato il 15/08/2012, 12:03 | Scritto da La Redazione

CURRENT TV A RISCHIO CHIUSURA?

CURRENT TV A RISCHIO CHIUSURA?
Il quotidiano “Italia Oggi” anticipa l’analisi della società 24/7 Wall St., che prevede il fallimento della rete fondata dall’ex vice presidente Usa Al Gore. Rassegna stampa: Italia Oggi, pagina 16, di Claudio Plazzotta Current Tv fallirà entro un anno La previsione della società Usa di analisi 24/7 Wall St. per il network fondato da Al […]

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Il quotidiano “Italia Oggi” anticipa l’analisi della società 24/7 Wall St., che prevede il fallimento della rete fondata dall’ex vice presidente Usa Al Gore.

Rassegna stampa: Italia Oggi, pagina 16, di Claudio Plazzotta

Current Tv fallirà entro un anno

La previsione della società Usa di analisi 24/7 Wall St. per il network fondato da Al Gore nel 2005. In crisi ascolti e pubblicità. A rischio l’intesa con Time Warner.

Negli Stati Uniti c’è una società di analisi e consulenza finanziaria, la 24/7 Wall St., che redige un’antipatica classifica sulle dieci aziende che probabilmente falliranno di qui a un anno. E questa volta, nella top ten in cui nessuno vorrebbe esserci, compare, tra le altre, Current Tv. Il canale televisivo fondato nel 2005 dall’ex vicepresidente degli Stati Uniti, Al Gore, potrebbe quindi chiudere presto i battenti. In effetti Current Tv non sembra avere più molti margini di manovra. Dopo aver cessato le trasmissioni in Italia (il 31 luglio del 2011) e in Gran Bretagna (il 12 marzo 2012), il network ha dovuto incassare la polemica rottura con l’anchorman Keith Olbermann, ingaggiato nel 2011 a colpi di contratto quinquennale da 50 milioni di dollari (40,5 mln di euro), e ora vede in pericolo l’intesa con Time Warner, che distribuisce il canale via cavo negli Stati Uniti insieme con Dish Net e Comcast. Gli ascolti sono in crisi, i ricavi pubblicitari pure, con l’aggravante della crisi mondiale, e i soci, Al Gore e Joel Hyatt in testa, potrebbero decidere che l’avventura è finita.

Nata nel 2005 come innovativa tv dedicata al cosiddetto citizen journalism, ai contenuti generati dagli utenti stessi del mezzo, Current Tv aveva goduto della grande ondata di popolarità che nel 2007 aveva quasi travolto Al Gore: premio Nobel per la pace, premio Oscar per un documentario sul riscaldamento terrestre, promotore dell’evento mondiale Live Earth. L’ex vicepresidente degli Usa, cavalcando quell’onda emotiva, aveva cercato di monetizzare l’iniziativa Current Tv prima tentando di quotarla in Borsa nel 2008 con l’obiettivo di raccogliere 100 milioni di dollari (ma la crisi finanziaria sconsigliò l’operazione), poi provando a vendere il network a qualche altro broadcaster nel 2009. Preso atto del nulla di fatto e dei pesanti rossi di bilancio che doveva ripianare ogni anno, Al Core, a fine 2009, aveva chiamato Mark Rosenthal (ex uomo di punta di Mtv) a guidare Current Tv, con la finalità di riposizionarla in un contesto più appetibile per gli investitori pubblicitari.

Dopo aver tagliato un centinaio di dipendenti, Rosenthal, nel 2011, era riuscito nell’impresa di ingaggiare l’anchorman Olbermann, un volto molto noto negli States, e che, col suo show sul canale Msnbc, portava a casa audience oltre il milione di persone. Contratto faraonico da 40 milioni di euro in cinque anni, e pieni poteri al giornalista, a capo delle news. Nell’estate del 2011, tuttavia, Rosenthal lascia Current e al suo posto, come ceo, sale lo stesso Hyatt, co-fondatore di Current insieme a Gore. Il matrimonio tra Current e Olbermann non funziona. Il suo show del venerdì sera naviga sotto le 200 mila persone medie di audience, iniziano le frizioni col network. I vertici vorrebbero cambiare la linea e i contenuti della trasmissione, Olbermann, dal canto suo, accusa Current di essere un canale troppo poco visibile, con enormi problemi tecnici e un management composto da dilettanti. Gli obiettivi di arrivare a 100 milioni di dollari di fatturato per Current restano lontani. E nel frattempo il canale rompe con Rupert Murdoch, che chiude l’ospitalità di Current sia su Sky Italia (31 luglio 2011), sia su BskyB in Gran Bretagna (12 marzo 2012). Le tensioni con Olbermann, che doveva essere l’uomo di punta della tv di Gore, sfociano con un clamoroso divorzio lo scorso aprile. Al suo posto arriva uno show condotto da Eliot Spitzer che vivacchia a meno di 50 mila persone di audience. Pochissimo anche per un canale come Current, che pur non aveva mai toccato grandi share.

Ora il presidente David Bohrman, il chairman Gore e il ceo Hyatt sono nel pantano. Nel panorama televisivo americano sembra non esservi più spazio per un prodotto come Current. Le iniziative all’estero sono state un flop, non ci sono speranze di quotare la società in borsa né di venderla ad altri. Quindi? Si sta alla finestra nella speranza che la crisi finanziaria mondiale passi. Sempre che Time Warner Cable, che distribuisce via cavo Current, non si stanchi e scelga di staccare la spina visti i cattivi risultati di audience. Un po’ come fece Sky in Italia, insomma, dove Current chiuse con una audience media giornaliera di circa 3 mila persone.