Pubblicato il 14/08/2012, 10:05 | Scritto da La Redazione

MAURIZIO COSTANZO: «BASTA CON LE REPLICHE DELLE REPLICHE»

MAURIZIO COSTANZO: «BASTA CON LE REPLICHE DELLE REPLICHE»
Il giornalista, sulle pagine del quotidiano romano “Il Messaggero”, auspica scelte coraggiose in tv, partendo dai giovani. Rassegna stampa: Il Messaggero, pagina 21, di Maurizio Costanzo Che la tv torni al varietà e scommetta sui giovani Ogni quattro anni i telespettatori riscoprono che la parola televisione vuol dire farti vedere cose che stanno accadendo lontano […]

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Il giornalista, sulle pagine del quotidiano romano “Il Messaggero”, auspica scelte coraggiose in tv, partendo dai giovani.

Rassegna stampa: Il Messaggero, pagina 21, di Maurizio Costanzo

Che la tv torni al varietà e scommetta sui giovani

Ogni quattro anni i telespettatori riscoprono che la parola televisione vuol dire farti vedere cose che stanno accadendo lontano e fartele vedere mentre accadono. Ragion per cui, dopo 15 giorni di ore ed ore di diretta, il telespettatore ripiomba non già nella diretta di casa nostra ma nel film al decimo passaggio piuttosto che nel varietà che se ha fatto ridere alcuni anni fa, può perdere qualche colpo oggi. Comunque, è storia di sempre: accadrà fra quattro anni, quando le dirette ci racconteranno le Olimpiadi di Rio De Janeiro.

In una recente intervista Ettore Bernabei, oggi novantunenne, per molti anni direttore generale della Rai, ricorda i varietà di Antonello Falqui e Guido Sacerdote nati, se ho ben capito, durante la sua gestione. Inevitabilmente, si ricorda sempre il lavoro di Antonello Falqui e Guido Sacerdote perché il varietà è stato malamente sostituito dal reality che peraltro al momento non gode buona salute.

Non a caso Mediaset ha deciso di tener fermo per un anno il Grande Fratello. Forse, proprio le Olimpiadi e il ricordare qual è il senso della parola televisione, potrebbe portare qualche ardimentoso a mettere in onda un varietà, in diretta, alla vecchia maniera. Non è il caso di ricordare che mancano i protagonisti perché, specie l’estate testimonia la presenza di molto comici giovani e meno giovani che riempiono le piazze delle località di villeggiatura e delle città. A Roma ad esempio ci sono almeno due luoghi deputati per ascoltare recital di comici semi debuttanti o di lungo corso. Solo la voglia di provarci, di rischiare: oltre tutto si conquisterebbe uno share superiore alla replica della replica.

Per fare un esempio concreto, tempo addietro si era parlato di riproporre Canzonissima, ma poi non se ne fece niente, si disse per costi eccessivi. Vorrei ricordare che un programma di canzoni sarebbe di grande utilità per l’industria discografica che vive anni di autentica difficoltà. Un tempo c’erano le sigle musicali di testa e di coda e i cantanti ospiti nei vari programmi. Oggi le sigle sono solo musicali e si segnala giusto qualche cantante ospite di Paolo Limiti la mattina su Rai Uno a Estate con noi in tv.