Pubblicato il 08/08/2012, 12:05 | Scritto da La Redazione

LA CONFESSIONE DI ALEX SCHWAZER

LA CONFESSIONE DI ALEX SCHWAZER
Conferenza stampa dell’atleta trovato positivo all’Epo e squalificato dalla gara in cui avrebbe dovuto difendere l’oro conquistato a Pechino quattro anni fa. Alex Schwazer scoppia a piangere di fronte ai giornalisti e in diretta su Rai2, durante la conferenza stampa in cui racconta la sua caduta nel doping: «Ho buttato via anni della mia vita, […]

Conferenza stampa dell’atleta trovato positivo all’Epo e squalificato dalla gara in cui avrebbe dovuto difendere l’oro conquistato a Pechino quattro anni fa.

Alex Schwazer scoppia a piangere di fronte ai giornalisti e in diretta su Rai2, durante la conferenza stampa in cui racconta la sua caduta nel doping: «Ho buttato via anni della mia vita, anni di allenamento, ma ora sono contento perché è finita», dice tra i singhiozzi la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Pechino. «Queste settimane sono state le più difficili della mia vita, perché si dice sempre che con il doping uno va più forte, ma psicologicamente è stata una mazzata, perché ogni giorno ho detto bugie alla mia fidanzata e mi alzavo a qualunque ora della notte per dirle di non aprire perché se a bussare era qualcuno del controllo antidoping mi avrebbero trovato positivo».
Nella sua Bolzano, completamente a pezzi, almeno ha il coraggio di confessare tutto davanti alle telecamere: «La cosa più importante per me è liberarmi di questo peso. Non è vero che sono andato alla 20 km per via del doping, ma perché stavo male, non sarei stato in grado di affrontare psicologicamente la gara: ogni giornata era più difficile di quella prima».

Entra anche nei particolari Schwazer: «Il 29 di luglio mi sono fatto l’ultima iniezione. Sono tornato a casa perché dovevo prendere la tessera sanitaria richiesta alle Olimpiadi e un paio di scarpe da gara: era il giorno del compleanno di mia madre. Il lunedì 30 hanno suonato a casa mia, io sapevo che era l’antidoping e non avevo più la forza di dire a mia madre di non aprire o di dire che non c’ero. Non avevo più la forza e non vedevo l’ora che finisse tutto. In fretta ho fatto il controllo e sapevo che ero positivo. Non mi è mai piaciuto essere osannato quando vincevo e non mi piace essere giudicato per una singola prestazione. Io adesso sono molto dispiaciuto perché ho buttato via tutti gli anni in cui mi sono allenato, ma sono contento perché è finito tutto e forse riesco a fare una vita normale».

La fidanzata Carolina Kostner, campionessa di pattinaggio sul ghiaccio, è stata la prima a sapere della telefonata da Londra con cui lo informavano della notifica dell’antidoping al Coni: «Non è stato facile mentirle, dirle che la medicina che avevo messo in frigo era vitamina B12, ma in realtà era Epo. Carolina non c’entra niente, non sapeva niente». E con questa conferenza stampa, dopo le interviste rilasciate a caldo in questi giorni si chiude la vicenda di Alex Schwazer, che da oggi chiede solo di tornare a fare una vita normale.

 

Carlo G. Lanzi

 

(Nella foto Alex Schwazer)