Pubblicato il 05/08/2012, 10:01 | Scritto da La Redazione

EMANUELE FILIBERTO CONTRO SANTORO

EMANUELE FILIBERTO CONTRO SANTORO
Il rampollo di casa Savoia sarà su Rai2 il giovedì sera con “Peking Express” e avrà in controprogrammazione su La7 il talk show “Servizio pubblico”. Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 31, di Paolo Conti Il reality del principe sfiderà Santoro Emanuele Filiberto sulla seconda rete, nella serata del giovedì tradizionalmente dedicata all’informazione. Malumori tra […]

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Il rampollo di casa Savoia sarà su Rai2 il giovedì sera con “Peking Express” e avrà in controprogrammazione su La7 il talk show “Servizio pubblico”.

Rassegna stampa: Corriere della sera, pagina 31, di Paolo Conti

Il reality del principe sfiderà Santoro

Emanuele Filiberto sulla seconda rete, nella serata del giovedì tradizionalmente dedicata all’informazione. Malumori tra i consiglieri Rai: una scelta ereditata dal vecchio Cda.

Michele Santoro e Corrado Formigli, che si alterneranno il giovedì sera su La7 con i loro approfondimenti giornalistici, saranno felici. Tutto confermato: la tv pubblica non proporrà spazi informativi, in quella serata su Raidue. La rete diretta da Pasquale D’Alessandro schiererà Emanuele Filiberto di Savoia come conduttore di «Pechino Express», il nuovo programma «on the road» (produzione esterna, Magnolia): dalle sorgenti del Gange, ad Hridwar, fino a Pechino, zaino in spalla, diecimila chilometri affrontando difficoltà organizzative ed economiche. Prime coppie di concorrenti: la regista e attrice Simona Izzo col figlio Francesco Venditti, le ex veline di «Striscia la notizia» Federica Nargi e Costanza Caracciolo. Mentre Santoro e Formigli parleranno di Spending review, crisi occupazionale, giovani alla ricerca di lavoro, l’ex spazio informativo di Raidue ospiterà una gara tra «personaggi famosi».

Il varo dei palinsesti è stato l’ultimo atto editoriale del passato Consiglio di amministrazione con la direzione generale di Lorenza Lei. Il confronto Savoia e Santoro-Formigli diventa così il primo nodo editoriale per la nuova gestione Anna Maria Tarantola (presidente) Luigi Gubitosi (direttore generale). Una domanda circola a viale Mazzini: il nuovo ticket Rai voluto da Mario Monti si riconosce nell’abolizione dell’appuntamento storico del giovedì sera su Raidue? La consigliera Benedetta Tobagi, area centrosinistra, ha espresso le sue perplessità nelle ultime riunioni del Consiglio. Nemmeno Antonio Verro, centrodestra, è soddisfatto: «Quello spazio andava occupato dall’informazione. Qualsiasi soluzione mi avrebbe visto favorevole. Per par condicio avrei preferito un conduttore di centrodestra. Ma sarebbe andato bene un professionista Rai, obiettivo e non fazioso. Rivedere le decisioni sul giovedì sera di Raidue? Se i nuovi vertici lo proponessero, io sarei d’accordo».

La vicenda dello spazio informativo di Raidue, lasciato vuoto da Michele Santoro, si è trascinata per dieci mesi senza una soluzione. D’Alessandro aveva messo a punto una proposta tra l’approfondimento giornalistico e quello storico-sociale. Una striscia quotidiana affidata a Giovanni Minoli e a RaiStoria più una prima serata sul modello di «Mixer», il mercoledì o il venerdì. E una striscia pomeridiana con Andrea Vianello, sull’attualità e una prima serata, il giovedì. Vianello avrebbe traslocato da Raitre probabilmente con un altro format e lasciando il marchio «Agorà» alla Raitre di Antonio Di Bella. Il progetto Minoli fu il primo a non passare in Consiglio: si parlò di una «confusa proposta» della direzione generale. Poi fu la volta di Vianello che, secondo tutte le ricostruzioni più accreditate a viale Mazzini, fu «silurato» da un veto politico partito dal centrodestra e recapitato a viale Mazzini. Circolano molti cognomi del Pdl, ma una cosa è certa: una volta tanto il «no» non è stato di Berlusconi.

E così niente Minoli e niente Vianello. Risultato operativo: il piano di Raidue presentato ai clienti Sipra a giugno era privo di una casella per il giovedì sera su Raidue. Infine, in extremis, la scelta di Emanuele Filiberto dopo che la direzione di Raidue è rimasta senza «materiali giornalistici» da poter utilizzare. Sempre a Raidue si tende a negare ogni «duello» tra l’erede Savoia e Santoro-Formigli, trattandosi di offerte diverse per pubblici differenti. Ma intanto l’Usigrai, il sindacato Rai, è sceso in campo con una nota molto dura («Uno schiaffo per il servizio pubblico»). «Una scelta rovinosa», per Pancho Pardi dell’Idv. Come si muoveranno Tarantola e Gubitosi?