Pubblicato il 05/08/2012, 13:29 | Scritto da La Redazione

LA RIVOLUZIONE NELLE SERIE TV S’INTITOLA “H+” E SARÀ VISIBILE SOLO SU YOUTUBE

LA RIVOLUZIONE NELLE SERIE TV S’INTITOLA “H+” E SARÀ VISIBILE SOLO SU YOUTUBE
L’8 agosto arriva sul tubo la web-serie prodotta da Bryan Singer, incentrata sul mondo di Internet. Le puntate saranno visibili ogni mercoledì e ciascuno potrà decidere quale puntata vedere prima.   Telefilm, fiction, serie tv, tutta roba da paleolitico catodico, il nuovo modo di appassionarsi a storie in cui mistero, morti improvvise, virus letali, Internet […]

L’8 agosto arriva sul tubo la web-serie prodotta da Bryan Singer, incentrata sul mondo di Internet. Le puntate saranno visibili ogni mercoledì e ciascuno potrà decidere quale puntata vedere prima.  

Telefilm, fiction, serie tv, tutta roba da paleolitico catodico, il nuovo modo di appassionarsi a storie in cui mistero, morti improvvise, virus letali, Internet e fantascienza tengono lo spettatore appeso al filo del racconto, si chiama web serie e arriva l’8 agosto su You Tube con il criptico titolo di H+.

A produrla è Bryan Singer, il regista passato dai Soliti sospetti, alla saga di X Men, per finire alla discussa Operazione Valchiria. Stavolta ha scelto di confrontarsi con il mondo di Internet in un progetto digitale condiviso con Stewart Hendler e i creatori John Cabrera (Una mamma per amica) e Cosimo De Tommaso.

La trama in realtà ha in sé qualcosa di antico, un virus che uccide milioni di persone, cambiando la vita di chi continua ad andare avanti alla ricerca disperata del proprio destino. Ma in H+ a fare la differenza è la tecnologia moderna, visto che il sistema nervoso e la mente di ogni protagonista sono collegati a internet 24 ore su 24, tramite un microchip installato all’interno del corpo grazie a un’iniezione. Il 33% della popolazione ha rinunciato ai propri cellulari e computer in favore di questa nuova tecnologia, chiamata proprio H+.

In sostanza nella web serie basta l’immaginazione per veder comparire di fronte ai propri occhi centinaia di pagine Internet, in un mondo in cui ciascuno armeggia nel vuoto per toccare il suo touchscreen mentale. Migliaia, milioni di menti perennemente connesse, costrette a tornare al vecchio metodo di carta e penna per evitare che gli altri conoscano nei dettagli ciascun pensiero.  Fantascienza o possibili scenari futuri? Perché vivere connessi sempre, in fondo è già realtà. Basta guardarsi intorno e vedere su spiagge, rifugi di montagna, case sui laghi o sperduti agriturismi quanti siano attaccati alla rete per non perdersi lo sguardo sconfitto di Federica Pellegrini o le urla di tripudio di Valentina Vezzali. In una frenetica attività che prevede anche di inviare foto via Facebook prima ancora di averle scattate. A pensarci, forse non sarebbero così pochi quelli pronti a farsi impiantare il microchip di H+.

Sempre che non si facciano impressionare dalla storia della serie, che ovviamente prende una piega tragica: un virus che comincia a uccidere milioni di persone, portando a profondi cambiamenti sociali e scatenando la caccia al responsabile di tale atrocità alla ricerca dei suoi obiettivi.

I protagonisti, interpretati da Alexis Denisof, Amir Arison e David Clayton Rogers si salvano dalla morte per motivi facili, banali, quasi scontati: come per esempio ritrovarsi in un garage dove in quell’esatto momento mancava la connessione Internet. Facile no? Per seguire la web serie, visibile ogni mercoledì, basterà iscriversi su You Tube. Fra le intenzioni dei produttori c’è quella di lasciare al popolo della Rete la libertà di costruirsi il proprio racconto, lasciandogli la possibilità di scegliere quale puntata vedere prima o dopo. Una sorta di puzzle, in cui ciascuno mette il proprio pezzetto, non senza aver faticato per trovarlo. Ogni episodio è collegato con l’evento scatenante, ovvero il virus: alcuni sono ambientati qualche minuto o qualche ora prima, altri negli anni precedenti, altri ancora anni dopo, seguendo la scia di flashback e flashforward aperta da Lost.

Fanta-tv? Forse. Ma se l’esperimento riuscirà, aprirà a questo nuovo metodo di racconto un futuro ben delineato. Anche se al momento non sembra che i produttori abbiano alcuna intenzione di fare il grande salto dal web alla tv.  «Il concetto di tv cambierà radicalmente nei prossimi anni – confessa John Cabrera,  co-sceneggiatore di H+ – Sulle smart tv si può seguire You Tube e nel prossimo futuro sarà la normalità. Se ne parla da anni, ma la vera differenza tra ora e cinque anni fa è che finalmente potremo guardare You Tube dai nostri divani». Eppure non sarà facile scardinare l’abitudine dello spettatore medio, abituato alle puntate scodellate, stagione dopo stagione, anno dopo anno, come un rito sacro che si rinnova, dalle sagge menti dei dirigenti televisivi.


Tiziana Leone


(Nella foto la locandina della serie)