Pubblicato il 20/07/2012, 13:32 | Scritto da La Redazione

DURAN DURAN SU RADIO2, UN CONCERTO STREPITOSO PER TORNARE ALLA MAGIA DEGLI ANNI ’80

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Un tuffo negli anni ’80, tra canzoni che hanno fatto storia. Wild boys, Notorius, Rio, Hungry like the Wolf, The Reflex, Girls on film, per arrivare a quella Save a prayer, che un tempo si accompagnava con le fiammelle degli accendini e che oggi mister Simon le Bon invita tutti a cantare con i cellulari alzati verso il cielo.

Signori, i Duran Duran sono tornati, e vi assicuro che per chi è cresciuto nell’eterna diatriba se era più fico John Taylor o Simon Le Bon, a vederli oggi sul palco, il dubbio resta ancora. Domani sera Radio2 a partire dalle 21 manderà in onda in diretta il concerto che la band inglese farà a Lucca, ma per chi li volesse vedere in tv è solo questione di giorni: il 27 i Duran Duran suoneranno alla cerimonia di inaugurazione dei giochi olimpici di Londra.

Come dire, siamo tornati, più vecchi sì, ma più forti di prima. Il concerto è un concentrato di due ore di musica, a un ritmo serrato, tra effetti di luci e giochi acustici con cui il tastierista Nick Rhodes, mai che facesse un sorriso, riesce a ricreare quell’atmosfera da anni d’oro senza crisi, Imu e Monti.

Il consiglio è uno: per i fans che domani si volessero mettere all’ascolto, sarebbe d’obbligo creare gruppi di ascolto per scatenarsi in una scaletta che corre dai brani dell’ultimo disco All you need il love a quelli storici. Imperdibile la versione di Reflex che si scioglie in un perfetto mix con Relax dei Frankie goes to Hollywood. Musica pura, altro che i playback di Madonna, per una voce che non mostra i segni del tempo, anzi, è ancora perfettamente capace di seguire il pentagramma in tutte le sue forme. Dimenticati gli artisti che sanno dire solo «Ciao Roma», «Ciao Lucca», «Ciao Verona», insomma «Ciao Italia», Simon e compagni scherzano con il pubblico, lo salutano, scendono tra le prime file, fino all’ultimo, quando le luci del palco sono già spente. Davvero sembra che non se ve vogliano andare perché la gente, 30 anni dopo, li vuole ancora e ancora.

E loro, in perfetto english style, ringraziano, non scappano in van neri blindati, mentre sul palco risuona ancora l’ultima nota. E a tutti quelli che per criticare i Duran Duran dicono che Simon è bolso, ha la “panza”, è gonfio, non sa cantare, vorrei dire: averceli Simon così. Buon concerto.


Tiziana Leone


(Nella foto i Duran Duran)