Pubblicato il 17/07/2012, 09:30 | Scritto da La Redazione

RAI, DEBUTTA TARANTOLA: «SONO QUI PER RISANARE»

RAI, DEBUTTA TARANTOLA: «SONO QUI PER RISANARE»
«Molto lieta, sono Anna Maria Tarantola. Sono venuta per risanare, non per tagliare» queste le parole del nuovo Presidente lungo i corridoi del palazzo di Viale Mazzini stringendo le mani a dirigenti e impiegati, nel suo primo giorno. Oggi gli azionisti decidono su Gubitosi. Domani il nodo deleghe.   Il Corriere della Sera, pagina 10, […]

«Molto lieta, sono Anna Maria Tarantola. Sono venuta per risanare, non per tagliare» queste le parole del nuovo Presidente lungo i corridoi del palazzo di Viale Mazzini stringendo le mani a dirigenti e impiegati, nel suo primo giorno. Oggi gli azionisti decidono su Gubitosi. Domani il nodo deleghe.

 

Il Corriere della Sera, pagina 10, di Virginia Piccolillo

Viale Mazzini – Primo giorno da presidente Rai. Oggi gli azionisti decidono su Gubitosi. Domani il nodo deleghe

Debutta Tarantola: sono qui per risanare

ROMA «Molto lieta, sono Anna Maria Tarantola. Sono venuta per risanare, non per tagliare». Lo ripete, come una litania, nei lunghi corridoi del palazzo di viale Mazzini, la neopresidente Rai, nel giorno di insediamento. Stringendo mani di dirigenti e impiegati, sorpresi, che per tutto il giorno commenteranno l’inedito esordio porta a porta: «Era sorridente, gentile, sembrava Maria Montessori ritratta sulle vecchie mille lire». Qualcuno twitta: «Onore al garbo e allo stile. Già ci piace». Ma l’ex vicedirettore generale di Bankitalia, che non si è sottratta alla foto di rito davanti al cavallo bronzeo di Francesco Messina, sa che ci vorrà ben altro rispetto al tailleur nero e al doppio filo di coralli per marcare il cambio di passo verso l’annunciata sobrietà della Rai. Un’azienda lasciata dalla dirigenza uscente di Lorenza Lei con i conti in profondo rosso, con migliaia di dipendenti, moltissimi dei quali inattivi (in gran parte impegnati per questo in un contenzioso legale che drena risorse) e con programmi e fiction appaltati fuori dai centri di produzione e decine di migliaia di collaboratori esterni.
La prima sfida, la più difficile, partirà oggi stesso con la nomina del direttore generale designato dal governo, l’ex ad di Wind Luigi Gubitosi, che nel pomeriggio dovrà essere confermato dall’assemblea degli azionisti. Ma il bello arriverà mercoledì quando lo scontro si farà duro sui poteri di delega. Tradotto: chi decide sui grandi appalti e soprattutto sulle nomine dei direttori di reti e dei tg, molto ambite in fase preelettorale. Il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha prospettato al nuovo vertice Rai un mandato con pieni poteri su entrambi i fronti. Ma Antonio Verro, consigliere di area Pdl, non ci sta: «Nulla da dire sui poteri di controllo della spesa. Ma sulle nomine no: non si tratta di spartizione, ma di pluralismo. Se si sottraesse al Cda il potere di nomina si verrebbe meno al principio della legge Gasparri».
Così ieri, mentre il Codacons presentava al Tar ricorso per annullare le nomine di Tarantola e Gubitosi (poiché la scelta, comunicata dal premier Monti, «non rientra tra i poteri del Governo ma del Cda»), nel «Palazzo» erano in molti a chiedersi come finirà. Se non altro per capire con chi schierarsi. Ago della bilancia sarà il consigliere dell’Udc Rodolfo De Laurentiis, che assicura: «Seguiremo le indicazioni che ci dà l’azionista. E spero che faremo presto perché sono altre le criticità da affrontare: obiettivo risanare i conti». Enzo Carra, per l’Udc in vigilanza, aggiunge: «Nessuno si augura che si arrivi a uno scontro, ma la maggioranza stavolta è solida».