Pubblicato il 15/07/2012, 16:04 | Scritto da La Redazione

VITTORIA BELVEDERE: «IL TEATRO È VITA, IN TV TUTTO SI RIDUCE A UN NUMERO AUDITEL»

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{Summary}L’attrice calabrese racconta a TVZOOM il suo debutto in una commedia musicale a teatro e ritorna sul Festival di Sanremo, che nel 2002 ha condotto insieme a Pippo Baudo.{/Summary}

Ha conosciuto i piaceri del musical, dell’allenamento quotidiano per imparare a cantare e ballare e ora sembra che la tv non le basti più. Vittoria Belvedere, volto di tante fiction, valletta al fianco di Pippo Baudo nell’edizione 2002 insieme a Manuela Arcuri, è impegnata in questi giorni sul set della serie Un caso di coscienza 5, ma è anche alle prese con le prove di My fair lady, la sua prima commedia musicale al debutto al Sistina di Roma a dicembre. «È la mia prima volta in un musical – confessa a TVZOOM – Ho scoperto un mondo fantastico, e poi ti chiedi: ma io in tv cosa ci sto a fare? Quando si lavora per il piccolo schermo non si nota il lungo lavoro di costruzione che c’è dietro a un personaggio, si riduce tutto a un solo numero, quello dell’Auditel, il teatro è vita, vivi insieme al pubblico».

Però è la tv che dà la notorietà. Considera il teatro una sorta di vacanza dai lavori forzati del piccolo schermo?

«No, al contrario, è la tv la vera vacanza. Non voglio dire che la  prendo alla leggera, ma è un lavoro diverso: tutta la concentrazione che si mette su un personaggio con il tempo si smonta, perché prima che vada in onda ci vuole tanto tempo. In teatro o piaci o non piaci, il pubblico è imparziale, se una sera non vai bene significa che non hai funzionato».

Quando le hanno proposto di indossare i panni di Audrey Hepburn in My fair lady, cosa ha pensato?

«Che si trattava di una grande responsabilità. Ancora adesso non sono convinta di farcela, mi ritrovo in questa specie di girone dantesco con molto timore. Sono un’incosciente, è una sfida, ma credo che essere troppo coerenti con le proprie possibilità non porti a nulla. Se non si osa non si va da nessuna parte. E poi il personaggio di My fair lady è molto simile a me»

In cosa scusi?

«Nel suo essere un maschiaccio, nella sua rozzaggine. Io sono così, nella vita sono un maschiaccio, poi alle prime, alle serate, alle premiazioni, mi trasformo».

In un musical bisogna saper cantare.

«Infatti sto studiando canto, anche la Hepburn comunque è stata doppiata nel canto, lo sa?»

E questo le dà maggiore fiducia?

«In parte sì. Lei scoprì di essere stata doppiata solo durante la prima del film, non vinse l’Oscar anche per questo. Non voglio paragonarmi a lei, ma se anche un mostro sacro come lei ha avuto difficoltà, posso farcela anche io».

Attualmente è  impegnata sul set della fiction Un caso di coscienza 5 con Sebastiano Somma, che ruolo ha?

«Interpreto una pm, con le idee molto chiare, che combatte la mafia, una donna tosta, con gli attributi e molto determinata, ma che nasconde le sue fragilità».

Del festival di Sanremo che ricordo ha?

«Mi sono rivista soltanto a distanza di diversi anni, prima non ho mai trovato il coraggio di farlo».

È stato così scioccante?

«Sì, lo è stato, con tutti quei giornalisti pronti a giudicarti, ma Baudo mi ha sempre incoraggiata, alla fine mi sono divertita. Quando si vede il festival da casa a volte ci si annoia, ma stare lì, sentire la musica dal vivo, ti dà emozioni incredibili»».

Lo rifarebbe oggi?

«Se avessi accanto Baudo, sì»

E con Fazio no?

«Anche, ma come si dice, sai quello che lasci, ma non sai quello che trovi»

Cosa guarda in tv?

«La guardo poco, ho tre figli, sono una mamma a tempo pieno, faccio sport e vado a fare la spesa, amo cucinare e spadellare, in questo esce fuori tutta la mia anima calabrese».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Vittoria Belvedere)