Pubblicato il 06/07/2012, 08:56 | Scritto da La Redazione

ALLA GUIDA DEL TG1 SPUNTA LA GRUBER

ALLA GUIDA DEL TG1 SPUNTA LA GRUBER
Il nuovo cda pensa già alla sostituzione del direttore Alberto Maccari. Tra le ipotesi, in lizza anche il nome della giornalista di La7. Si tratterebbe di un clamoroso ritorno. In forse anche il direttore di Rai 2, Pasquale D’Alessandro. La Repubblica, pagina 15 di G.d.m.   Il nuovo cda intende sostituire rapidamente il direttore Maccari. Probabile anche […]

Il nuovo cda pensa già alla sostituzione del direttore Alberto Maccari. Tra le ipotesi, in lizza anche il nome della giornalista di La7. Si tratterebbe di un clamoroso ritorno. In forse anche il direttore di Rai 2, Pasquale D’Alessandro.


La Repubblica, pagina 15 di G.d.m.

 

Il nuovo cda intende sostituire rapidamente il direttore Maccari. Probabile anche la sostituzione del direttore di Rete 2 D’Alessandro

 

E ora per la guida del Tg 1 spunta Lilli Gruber


Da giorni si moltiplicano le voci sulla prima nomina dei nuovi vertici Rai. Cambiare Viale Mazzini significa anche cambiare i volti, non solo correggere i conti. E non c’è posto più visibile della direzione del Tg1 . Alberto Maccari è in scadenza di contratto. A dicembre uscirà dall’azienda. Per la sua sostituzione è spuntato a sorpresa il nome di Lilli Gruber. Sarebbe un clamoroso ritorno.
Il profilo della conduttrice di Otto e mezzo, ex anchor-woman del Tg1, sembra perfetto per un governo guidato da Mario Monti. Esperienza internazionale, curriculum da inviata, alcuni anni a Bruxelles come eurodeputata del Pd, consensi trasversali nel mondo della politica, di madre lingua tedesca che in tempi di spread può diventare un valore aggiunto.
All’ultimo appuntamento è stata anche invitata dal gruppo Bilderberg, la sede informale in cui si incontrano i banchieri, economisti e politici più influenti del pianeta. È un incontro che ha visto per molti anni ospite fisso Monti. Con la Gruber, il Tg avrebbe un respiro più europeista e globale, quindi più sganciato dai partiti e più vicino ai dossier che il governo è chiamato a maneggiare ogni giorno.
Identikit non significa candidatura certa. Ma è vero che Palazzo Chigi preferirebbe un telegiornale della rete ammiraglia diverso dai canoni classici e lontano dagli equilibri delle forze politiche. Del resto, uno dei pochi inviti televisivi accettati da Monti è stato quello della Gruber su La7. Il cambio della guardia potrebbe avvenire in autunno e la nuova direzione
condurrebbe il Tg1 verso le elezioni del 2013, momento cruciale del sistema dopo la cura tecnica. Altra nomina a breve sarà quella a Raidue. Pasquale D’Alessandro, dirigente molto stimato, ha fallito la battaglia degli ascolti. La rete perde pubblico e pubblicità. Si dice a Viale Mazzini che D’Alessandro abbia addirittura già inviato la lettera di dimissioni. Resteranno ai
loro posti invece gli altri direttori di rete. Il rinnovamento al Tg1 apre di solito un giro vorticoso di sostituzioni anche negli altri Tg. Questa è la regola della Rai. O meglio, della vecchia Rai. Al Tg2 e al Tg3 infatti sono sicuri che non ci saranno sconvolgimenti, che un eventuale rivoluzione non potrà avvenire prima del 2013, ovvero dopo le elezioni. Ma la partita è appena cominciata e a Viale Mazzini non sono così sicuri che gli “alieni” faranno la fine del marziano di Flaiano, che dopo l’effetto iniziale viene snobbato da tutti e se ne torna sul suo pianeta. Tarantola e Gubitosi vogliono durare.